Sacro Monte, cura anticrollo

La Prealpina - 18/11/2016

Corde e caschetto come per scalare le montagne. Tecnici acrobati al lavoro. E macchinari per perforazioni e la posa di barre di acciaio lunghe nove metri, nella roccia, che “tengano” la montagna. Su in cima, su uno sperone di roccia, quello che sovrasta la strada dell’ultimo tratto verso il piazzale del Sacro Monte. Piante da tagliare, piccole rocce da “sgretolare” e un masso enorme lungo decine di metri da proteggere per evitare che crolli.

I tecnici-acrobati sono al lavoro al Sacro Monte, in un’atmosfera da interventi nelle foreste del Canada e in un clima incantato, avvolto nella nebbia. Stanno fermando la rete metallica con perforazioni di un metro e mezzo e stanno per procedere (da qui al 6 dicembre) a perforazioni di notevole entità: nove metri nella roccia e nella terra, barre di una particolare lega di acciaio, oltre venti le perforazioni in programma, per evitare che la montagna a lato della dell’ultimo tratto di strada che porta al borgo si sgretoli. Chiusa la strada di accesso, se non per il pulmino e per i residenti.

Con le auto si sale fino al bivio tra Sacro Monte e Campo dei Fiori, poi si trovano cartelli e sbarramenti che impediscono il passaggio. In cima a via del Ceppo, vi sono cestelli che portano in alto gli operai con un braccio allungabile agganciato a una piattaforma, vi sono ruspe e benne al lavoro, vi sono esperti nel taglio degli alberi all’opera, con le corde per salire e scendere dal “bosco” sopra la strada all’incrocio tra via del Ceppo e via Fincarà.

Motivo di un lavoro così impegnativo (appalto da oltre 250mila euro), con la chiusura della strada di accesso al borgo (e lavoro avviato dopo la chiusura della Porta Santa) la necessità di mettere in sicurezza chi passa lungo la strada sulla quale incombe una ammasso roccioso che si sgretola (e che è compreso tra via del Ceppo e via Sommaruga, prima del piazzale del Sacro Monte). Intervento imponente e che “vestirà” la roccia, in modo definitivo, con due reti metalliche. Una più sottile per contenere lo “sbriciolamento anche minimo della roccia”, una a maglie più larghe.

I lavori sono eseguiti dalla ditta CPR di Darfo Boario. A mettere a punto il progetto, il geologo Alessandro Uggeri, con i tecnici del Comune, in particolare con il geologo Paolo Pozzi, e con i tecnici del Lavori pubblici, assessorato coordinato da Andrea Civati.

Durante tutto il periodo dei lavori, le auto dei cittadini non potranno raggiungere il piazzale Pogliaghi, solo quelle dei residenti potranno accedere al parcheggio salendo da via Fincarà e proseguendo in via Sommaruga. Il passaggio sarà consentito da via Fincarà, strada che porta alla funicolare e che sale verso il borgo. Il trasporto pubblico viene svolto con autobus di lunghezza non superiore ai 6,7 metri. Il capolinea è stato spostato più in basso rispetto il piazzale del Sacro Monte, appunto all’incrocio tra via del Ceppo e via Fincarà. Dal Comune fanno sapere che solo nell’ultimo fine settimana di novembre e nei giorni 3 e 4 dicembre la via del Ceppo verrà riaperta con un senso unico alternato regolato da un semaforo e il servizio di autobus verrà svolto con il normale capolinea in piazzale Pogliaghi.