«Il Paese si accorge solo ora del vero volto di Ryanair quando noi da tempo denunciamo le condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori della compagnia aerea». Lo afferma il segretario nazionale della Fit Cisl Emiliano Fiorentino. «La nostra prima denuncia nei confronti della low cost – ricorda – risale al 2004 relativamente alla mancata contribuzione previdenziale dei dipendenti. All’epoca il giudice condannò Ryanair per il mancato pagamento. Abbiamo denunciato nel 2016 continue violazioni, ad esempio la non applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza e tutela di maternità e paternità, aprendo formali vertenze che hanno portato a due azioni di sciopero».
«Il caos che ha generato in questi giorni l’azienda con la cancellazione dei voli sembra aver attirato l’attenzione di tutti. La nostra invece non è mai calata nei confronti di questo vettore che, con arroganza e disprezzo verso chi rappresenta i lavoratori e il lavoro, continua a trarre utili dal nostro Paese», aggiunge Fiorentino, augurandosi che, «una volta passata la tempesta, non si ritorni alla situazione dove tutto è permesso ma che le istituzioni italiane impongano un radicale cambio di passo che porti al rispetto delle norme contrattuali italiane vigenti nel trasporto aereo».
Intanto sono 315 mila i passeggeri di Ryanair coinvolti dalle cancellazioni decise dalla low cost irlandese fino alla fine di ottobre. Lo fa sapere la stessa compagnia in una nota in cui fa un aggiornamento sulle 2.100 cancellazioni su 103 mila voli complessivi nelle prossime 6 settimane. «Tutti i 315 mila clienti hanno ricevuto lunedì un avviso via email che li informava delle modifiche al loro volo, offrendo voli alternativi e rimborsi».