Campionato fermo per tre settimane, nessuna partita all’orizzonte, ma il Rugby Varese fa sempre notizia. E che notizia stavolta, perché si tratta del cambio al vertice con Francesco Pierantozzi che subentra a Stefano Malerba alla guida del Rugby Varese. In carica dal 2009 e rieletto il 10 giugno 2015, Malerba dopo sette anni di mandato ha deciso di passare l’ovale. Una scelta ponderata e motivata che lo stesso ex presidente tiene a precisare: «Rientra tutto nell’ambito di un rinnovamento che ci sta dopo tanti anni. Questa è una società che non ha un patron, è di tutti, dai genitori dei bambini dell’under 6 in avanti. È quindi corretto e giusto che siano anche altre persone ad occuparsi del club. Francesco è uno della prima ora, molto legato alla società, e ha grande competenza del nostro mondo. Sono contento che sia lui il presidente, farà sicuramente molto bene all’insegna della continuità. La nostra filosofia non cambia: qui lavora chi ama il rugby».
Sembra strano avere un Varese senza un Malerba, Giorgio prima e Stefano sinora. Sarà così? «Sono e sarò sempre vicino, questa è la società in cui sono cresciuto, il mio mondo, non cambiano il mio impegno e la voglia di spendermi per il mio club. La promozione in B è stato un bel momento, ma ne abbiamo avute anche negli anni passati. Direi che dobbiamo essere orgogliosi dell’importante valenza sociale che abbiamo nella nostra città».
Che cosa si aspetta dal Varese del futuro? «Ottenere risultati sportivi importanti, aumentare il numero di iscritti (oggi sono 350 – ndr) seguendo sempre le nostre linee guida, far crescere e valorizzare i nostri ragazzi. Sono passati sette presidenti e la nostra filosofia non è mai cambiata. Un consiglio al mio successore? Non ne ha bisogno, ha grande competenza rugbistica e organizzativa. E io sarò sempre qui, a disposizione».
Sulla stessa linea anche il nuovo presidente: «È come una staffetta – dice Francesco Pierantozzi -; nella sostanza non cambia nulla, è tutto nel segno della continuità. Il consiglio direttivo è formato dalle stesse persone e le scelte saranno condivise. Abbiamo semplicemente deciso che ora toccasse ad un altro».
Caporedattore di SkySport, 49 anni, già vicepresidente del Varese, è lui l’ottavo “re” di una società la cui storia ebbe inizio nel 1976. Dieci anni di rugby giocato e una cinquantina di caps in prima squadra in un ruolo, tallonatore, che lo ha messo in trincea. È mancata la meta a coronare una brillante carriera interrotta dalla scelta di vita, il lavoro di giornalista, prima La Prealpina, poi Mediaset, ora Sky.
Che presidente sarà Francesco Pierantozzi? «Purtroppo sarò meno presente di Stefano e avrò più bisogno dell’aiuto dei consiglieri. Lavorando a Milano e girando per il mondo faccio fatica ad esserci sempre, ma la gente del consiglio è super. Servono quelli che nel rugby si chiamano avanzamento e sostegno: andare avanti con i progetti che abbiamo con il sostegno di tutti».
Confidi il suo primo passo da presidente. «Non l’ho ancora fatto, non ho ancora pagato da bere e se devo offrire a tutti coloro che mi aiuteranno dovrò fare un nuovo mutuo».
Lo sveliamo noi: il primo appuntamento ufficiale per il neopresidente Pierantozzi sarà lunedì prossimo allo Spazio Lavit con la presentazione della nuova maglia d’autore.
Dopo Morandini, Monti e Lischetti, questa volta la griffe sarà quella di Max Fontana, artista varesino che ha creato una casacca le cui cromie sono in perfetta simbiosi con il suo stile.