Rsu, «personale gestito in maniera autoritaria»

La Prealpina - 29/07/2016

Il titolo del comunicato fa presagire il botto (“Il direttore generale, la politica assente e le violazioni delle norme e dei diritti”) e il contenuto mantiene le promesse. Lo firma la Rsu della Provincia e attacca così: «Il dott. Ciro Maddaluno, insediato nello scorso settembre come segretario generale e poi nominato direttore generale, ha caratterizzato la sua gestione con atti unilaterali, agendo in spregio delle relazioni sindacali e delle norme, seguendo una logica quantomeno personale e di cui non si comprende, o meglio si comprende molto bene, la ratio. Le bandiere delle buone relazioni sindacali, consistenti, secondo la direzione generale, nel convocare incontri (di cui per altro ad oggi mancano i verbali), in cui viene riproposta sempre la stessa posizione nella convinzione forse che ripetendola più volte divenga più condivisa, non sono confronti ma allocuzioni alle folle. Le note della RSU inoltre spesso non ricevono risposta. La gestione del personale attuata nell’era Maddaluno infatti si caratterizza per l’approccio autoritario, che emerge anche nelle modalità di rapporto con il personale, soprattutto femminile». Si fa poi un passo indietro nel tempo: «I prodromi di questa situazione si sono visti già dall’autunno scorso, quando la RSU ha dovuto richiedere l’intervento del prefetto per ottenere la trasmissione, dovuta e prevista dalla legge, degli elenchi del personale distinto tra funzioni fondamentali e non fondamentali, necessario poi a definire il personale eventualmente soprannumerario. Già in questa sede avvengono spostamenti non giustificati dalla norma all’interno di elenchi che risultano contenere diverse difformità, segnalate prontamente dalle parti sindacali e in parte risolti nelle due deliberazioni successive. Tali spostamenti sono proseguiti nel 2016. In questi ultimi giorni poi si è proceduto ad atti che prevedono il trasferimento di personale ad altre aziende, senza il consenso delle lavoratrici coinvolte e dichiarando nell’atto stesso di aver sentito le organizzazioni sindacali, come previsto dalla norma, mentre l’informativa non è stata fatta e i relativi atti non sono mai pervenuti alle rappresentanze sindacali». Poi via di seguito elencano presunte disfunzioni per quanto riguarda la gestione del personale soprannumerario, l’Agenzia Formativa, la riorganizzazione interna, la contrattazione integrativa aziendale, il regolamento dei dipendenti, le assenze dal lavoro, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. E ce n’è anche per i consiglieri: «Intanto gli amministratori non si vedono nè si sentono, ogni qual volta sono chiamati in causa delegano al dg la risposta. RSU e OOSS stanno predisponendo una diffida a proseguire nell’adozione di atti unilaterali e si chiede l’intervento del Presidente, del consiglio Provinciale e degli Amministratori a garanzia della corretta applicazione dei diritti dei lavoratori». Pronta la reazione della minoranza leghista. Così Giuseppe Longhin: «Non posso che essere concorde. Dico queste cose da due anni. Il mio supporto ai dipendenti non è solo un atto dovuto ma un dovere».