Risanamento del lago La scienza traccia la via

La Prealpina - 13/04/2018

Era atteso da tempo il summit sul risanamento del lago di Varese che s’è svolto ieri pomeriggio a Villa Recalcati in occasione della riunione del Comitato direttivo dell’Osservatorio del quale fanno parte i comuni rivieraschi e gli enti territoriali competenti. L’incontro è stato in gran parte dedicato alla spiegazione, con relativa discussione, di due lavori recentemente conclusi. Da una parte le indagini sullo stato di conservazione e funzionamento dell’impianto di prelievo ipolimnico, fermo dal 2003. Tale intervento è stato condotto dalla Provincia sulla base di un accordo con la Regione Lombardia siglato l’8 agosto 2016. Seconda tematica messa ieri sul tavolo comune, l’individuazione di obiettivi e priorità d’intervento per il miglioramento della qualità delle acque del lago. Questo secondo intervento è stato realizzato dal Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio con il coordinamento di Pietro Volta del Cnr-Ise di Pallanza e di Roberta Bettinetti, docente dell’Università dell’Insubria di Varese.

I due interventi, strettamente legati tra loro, costituiranno un valido supporto tecnico-scientifico alle decisioni che dovranno essere adottate dalle Amministrazioni coinvolte nella questione del risanamento del bacino lacustre. «La Provincia di Varese, sul tema del risanamento delle acque del lago, in questi ultimi anni ha raggiunto importanti obiettivi – ha assicurato il presidente Gunnar Vincenzi -. Prima di tutto, nel 2015, ha rinnovato il protocollo per l’Osservatorio del lago e, negli ultimi due anni, ha incentivato una capillare raccolta dati che ha permesso di elaborare un’analisi tecnico-scientifica dettagliata sulla situazione delle acque. Ha reso quindi possibile prospettare diversi scenari e diversificate azioni da valutare e conseguentemente poter intraprendere». Tutto questo è stato possibile grazie all’apporto del Comitato tecnico-scientifico, organo composto da tecnici autorevoli ed appartenenti a Enti che fanno parte dell’Osservatorio. «Mi riferisco, in particolare – ha specificato Vincenzi – a Università dell’Insubria, Arpa, Ats, Cnr e Regione».

Valerio Mariani, consigliere provinciale delegato all’Ambiente, ha dato atto «della piena condivisione da parte dei sindaci della volontà di affrontare la problematica legata agli scarichi incontrollati». «Nei prossimi giorni la Provincia contatterà Regione Lombardia, rappresentata all’incontro odierno dall’assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo – ha concluso Mariani -, per promuovere un accordo di programma, come suggerito dall’assessore di Varese Dino De Simone, che consentirà di portare a concretezza gli interventi per ridurre il carico esterno di fosforo. Tali opere riguarderanno impianti di fognatura, sfioratori e vasche volano».