La nuova giunta regionale arriva nei tempi dettati dal governatore Attilio Fontana: prima di Pasqua. Vi arriva al termine di un serrato, teso e veloce confronto tra e dentro i partiti di centrodestra. Con molte conferme rispetto alle anticipazioni della vigilia e alcune sorprese o sorpresone che, appunto, testimoniano come la distribuzione dei posti e la discussione attorno ai pesi elettorali di ciascun attore in campo si sia rivelata più difficile del previsto.
La presentazione
Tant’è. Ieri pomeriggio, Fontana l’ha presentata ufficialmente alla stampa, convocata nello spettacolare “balcone” del trentanovesimo piano di Palazzo Lombardia. Con tutta probabilità, il suo lavoro di mediazione è stato decisivo quanto irrinunciabile per comporre il complesso puzzle. Subito le sorprese: otto assessorati vanno alla Lega, che ne strappa uno in più a Forza Italia, rimasta con quattro assessori invece dei cinque programmati. Ma si tratterebbe di una rinuncia calcolata a beneficio di una maggiore rappresentanza nella squadra dei sottosegretari per tacitare le pressioni delle componenti interne e gli appetiti dei singoli manifestatesi in questi giorni.
Berlusconi in campo
E che per i forzisti la designazione degli assessori abbia costituito un problema lo si evince anche dalla inaspettata e clamorosa esclusione dall’esecutivo della “campionessa” di preferenze Silvia Sardone. Una esce, un’altra entra: è la scrittrice Melania Rizzoli, già parlamentare, che prende le deleghe al Lavoro e all’Istruzione. Voci di corridoio affermano che la Rizzoli sia stata più o meno imposta da Silvio Berlusconi in persona. Vero? Falso? Il risultato è che Forza Italia mantiene uno dei principali assessorati, quello al Welfare e alla Salute, che sarà gestito come nel precedente mandato da Giulio Gallera.
Cattaneo declassato
Pesi e equilibri, dicevamo. Su questa direttrice si sarebbe mossa la Lega pretendendo il ridimensionamento delle deleghe assegnate in un primo tempo al varesino Raffaele Cattaneo, esponente di Noi con l’Italia, declassato dalle Infrastrutture e Trasporti all’Ambiente. Una decisione che per certi aspetti un po’ disorienta: Cattaneo, presidente uscente del consiglio regionale, ha acquisito in passato (giunta Formigoni) competenze specifiche nel settore dei Trasporti. Ma la politica ha logiche diverse e impone al suo posto la leghista Claudia Terzi, assessore con Maroni eletta in Parlamento, ma che ora opterà per la Regione.
Il peso della Lega
Ai leghisti sono affidate altre due deleghe di sostanza: l’ex parlamentare Davide Caparini ha il Bilancio, e l’ex assessore di Milano Stefano Bolognini guida il nuovo assessorato regionale alla Casa e Politiche sociali. In continuità sulla vicepresidenza rimane il numero due di Roberto Maroni, il forzista Fabrizio Sala, che si occuperà anche di Ricerca e Innovazione. Fratelli d’Italia prende la Sicurezza con lo “sceriffo” Riccardo De Corato e il Turismo con l’ex sciatrice Lara Magoni. Un’altra delle sorprese di ieri, di sicuro positiva, riguarda Stefano Bruno Galli, docente universitario in quota alla Lista Fontana che, oltre all’Autonomia, seguirà anche la Cultura. In tutto sedici assessori e quattro sottosegretari, il massimo consentito dalla norma.
Persone capaci
Giunta a trazione turbo-leghista in ossequio ai risultati elettorali. Giunta che, a detta di Attilio Fontana, è composta da «persone capaci, con grande esperienza amministrativa». Ci sono infatti ex presidenti di Provincia, ex assessori comunali, provinciale e regionali, sindaci. «Sono orgoglioso delle scelte fatte, si tratta di una giunta formata da persone che apprezzo e con le quali lavorerò con entusiasmo e profitto». Scontata la rassicurazione che i partiti hanno operato in autonomia e che nessuno ha posto veti di sorta.
Si parte col botto
La prima riunione del nuovo esecutivo è in agenda per mercoledì prossimo. Il governatore ha annunciato ieri a margine dell’evento ufficiale che saranno subito presi provvedimenti di grande richiamo, anche se non ha detto quali. Ma tra i suoi intendimenti ci sono gli interventi sulla semplificazione, uno dei temi ricorrenti in campagna elettorale. Non è escluso che l’era Fontana a Palazzo Lombardia possa essere inaugurata col botto.