Quiete, via all’occupazioneper salvare i posti di lavoro Ufficiale giudiziario in clinica

La Prealpina -

«Noi siamo qui!», “grida” un comunicato dei lavoratori della clinica La Quiete e della Funzione Pubblica della Cgil di Varese. E alle nove di ieri sera è la sindacalista Cinzia Bianchi a dare il via a «un’avventura che speriamo abbia un esito positivo». L’avventura di un’assemblea permanente dentro la struttura sanitaria che ha il sapore dell’occupazione, dato che questa mattina, sulla base di una decisione del Tribunale, nella clinica non dovrebbero esserci più pazienti e non dovrebbero esserci più attrezzature. E invece i pazienti ci sono, esami e visite continuano, lavoratori e rappresentanti sindacali sono letteralmente in trincea, sempre presenti a turno con una ferrea organizzazione.

Lo sfratto esecutivo ordinato dal giudice fallimentare per il mancato pagamento di numerosi affitti da parte della società Sant’Alessandro, proprietaria della clinica, al fallimento Ansafin, proprietario degli edifici di via Dante, rimane dunque lettera morta. L’obiettivo dei sessanta lavoratori è quello di resistere almeno una settimana, garantendo l’attività ordinaria e regalando esami di vario genere alla cittadinanza nel tempo libero, così da arrivare al 15 gennaio e al rinnovo dell’accreditamento da parte della Regione Lombardia. Passaggio fondamentale per qualsiasi acquirente della clinica. Ma naturalmente c’è l’incognita della reazione del Tribunale: già oggi pomeriggio alle tre è previsto un accesso alla struttura dell’ufficiale giudiziario, che “registrerà” la mancata esecuzione dello sfratto disposto un mese fa. E poi? Poi probabilmente non succederà nulla, dato che la necessità di sfrattare gli occupanti e vendere all’asta gli immobili, per tutelare i creditori di Ansafin (prossima asta a marzo), deve fare i conti non solo con la comprensibile opposizione di medici, infermieri, fisioterapisti, operatori sociosanitari, impiegati, ausiliari e operai dipendenti della Sant’Alessandro, ma anche con la presenza nella struttura di pazienti ricoverati.

Ieri sera, al momento del via all’assemblea permanente dei lavoratori, Cinzia Bianchi ha ricordato anche l’impegno bipartisan del Consiglio comunale di Varese per una soluzione positiva della complicata vicenda (l’ipotesi è quella di una Quiete che si occupi in futuro della “continuità di cura” dopo emergenze e urgenze) e ha ringraziato il consigliere della Lega Nord Marco Pinti, presente tra i dipendenti. Mentre oggi pomeriggio, in contemporanea con l’accesso dell’ufficiale giudiziario, si farà vedere all’assemblea permanente anche il senatore leghista Stefano Candiani.

Per quanto riguarda infine gli esami che saranno regalati in settimana, da segnalare che ormai c’è posto solo per chi vuole sottoporsi agli accertamenti per la valutazione di idoneità al progetto Gondola, relativo a Parkinson e polineuropatie (giovedì dalle 15 alle 17, info e prenotazioni chiamando oggi e domani dalle 13 alle 14 il numero 0332.806418) e per l’incontro sul tema dell’osteoporosi, presieduto dal dottor Mario Francesco Cecchetti, direttore sanitario della struttura, venerdì alle 21. Ieri, infine, resi noti alcuni dati sull’attività 2016 della Quiete, che dimostrano che la struttura è in salute: quasi 20.000 accertamenti nel campo della diagnostica per immagini, quasi 5.000 esami, quasi 4.000 giornate di degenza e quasi 11.000 prelievi.