Progetto di legge aree di confine Ora bisogna dare una accelerata

La Prealpina - 13/04/2018

Serve una accelerazione per l’iter del progetto di legge sulle aree di confine, redatto da Confartigianato Varese per scongiurare la desertificazione produttiva delle aree del Luinese. A chiederlo sono gli stessi vertici dell’associazione.

Il progetto di legge portato all’attenzione di oltre 2600 aziende dell’area del Luinese, torna al centro del confronto dopo l’appoggio incassato dall’amministrazione comunale di Arcisate e i consensi già espressi da Maurizio Mozzanica, presidente della Comunità montana del Piambello, Giorgio Piccolo, presidente della Comunità montana Valli del Verbano e sindaco di Cuveglio e Massimo Mastromarino, sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell’associazione dei comuni Italiani di Frontiera (Acif).

Un’estensione della partecipazione attiva al progetto condivisa da più parti politiche (ultime in ordine di tempo quelle di Lara Comi, eurodeputata forzista e coordinatrice provincia di Forza Italia e Matteo Bianchi, deputato leghista, sindaco di Morazzone e segretario provinciale del partito di Salvini). Ora serve una spinta ulteriore.

«Il progetto di legge propone un aumento del salario reale dei lavoratori – ricorda il direttore Mauro Colombo – delle imprese delle zone di confine. Gli stipendi in Svizera sono più alti per effetto di una minore tassazione e quindi più attrattivi. Le imprese italiane si vedono costrette o ad aumentare i salari nominali (ma il gap rispetto a quanto offerto dalle imprese svizzere si può difficilmente colmare) oppure a ridurre le loro possibilità di sviluppo e investimento. Se si aumentano i salari , oltre a conservare sul territorio competenze e professionalità, aumenterebbe la fiducia generale delle aziende in continuità e stabilità, favorendo investimenti, crescita e sviluppo a beneficio di tutto il territorio».

Insomma, gli elementi positivi sono molteplici. Ma ora occorre agire su due fronti: portare avanti la proposta come proposta di legge regionale e allargare ulteriormente il gruppo dei sostenitori. «Personalmente – aggiunge il direttore di Confartigianato Mauro Colombo – mi sarei aspettato anche qualche considerazione da parte dei sindacati, i primi a mio giudizio a esserne direttamente interessati, anche perchè , rispetto a proposte come la Zes, quella sulla tassazione del lavoro nelle zone di confine agisce immediatamente a beneficio sia delle imprese che dei lavoratori. . Ma abbiamo ancora tempo per coinvolgere altri importanti sostenitori della proposta».