L’ultimo match si gioca stasera ai Molini Marzoli, dalle 21. Un incontro pubblico fra i tre pretendenti al ruolo di candidato sindaco del centrodestra che domenica affideranno al voto delle primarie la scelta finale. Un conto alla rovescia che si carica di tensioni e aspettative, anche se la conferenza di presentazione dell’evento si consuma fra sorrisi e cortesie. Tranne alla fine, quando Paola Reguzzoni s’appella alla stampa «perché almeno stavolta ci faccia parlare di programmi e non di noi come persone», Emanuele Antonelli le replica che «invece la gente deve scegliere la persona, visto che il manifesto programmatico lo abbiamo sottoscritto e dev’essere un impegno uguale per tutti», lei gli replica che «sta sbagliando, perché così non si capirebbe che differenza ci sia tra noi» ed Eugenio Vignati irrompe esclamando: «A me chiedete quello che volete, su ogni fronte, senza problemi».
Piccole scaramucce dopo settimane di tensioni e rincorse agli appoggi. Ma ora è tempo di deporre le armi e attendere l’esito. «La cosa importante – spiega il sindaco Gigi Farioli – è che quella di domenica sia una festa di democrazia e libertà, a suggello di questa competizione originale, straordinaria e nuova. Ricordo a tutti che competere significa, dal latino, correre assieme verso un traguardo».
Di sicuro in ballo c’è una leadership pesantissima «perché – conferma Farioli – sebbene nessuno debba peccare di troppa sottovalutazione, secondo me per Emanuele, Paola ed Eugenio è più difficile vincere le primarie che imporsi a giugno, potendo contare su una tradizione cittadina ancorata ai valori del centrodestra».
L’obiettivo ufficiale della vigilia, per non litigare, è allora quello di avere più votanti possibili. «Anche se aver preparato questo momento in due settimane non ci favorisce», precisa Antonelli. «Io vorrei vedere tanti giovani», aggiunge Reguzzoni. «A me basta che prevalga la partecipazione e cresca, politicamente parlando, il centro» chiosa Vignati.