«La provincia di Milano, con l’Alto Milanese in particolare, e anche quella di Varese, sono le zone migliori, dal punto di vista economico, in cui poter affrontare il periodo di incertezza che stiamo vivendo. Il tessuto economico è dinamico ed in grado di superare questa fase complessa». L’analisi è di Pierluigi Monceri, varesino, direttore regionale Milano e provincia di Intesa Sanpaolo. «Si tratta di un territorio dai fondamentali solidi e con buone prospettive nei settori di specializzazione industriale- spiega il direttore – Parliamo di un’area che è caratterizzata da una produttività di livello europeo, che dimostra costantemente la sua apertura internazionale e in cui il livello elevato di innovazione si tocca con mano. Il digitale è un concetto già acquisito. Secondo l’indice Desi (Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea relativo al 2021 l’Italia si colloca al 20° posto tra i 27 stati dell’Ue con un indice pari a 45,5, sotto la media europea (50,7), ma emergono alcuni segnali positivi in termini di integrazione dei processi produttivi in chiave 4.0, grazie anche al sostegno degli incentivi previsti nel corso degli ultimi anni. La Lombardia ha un indicatore di 72 a fronte di una media europea di 55». Insomma, secondo Monceri, gli imprenditori continuano a guardare avanti. «Io vedo una grande determinazione e ottime capacità operative». I numeri gli danno ragione. Basta vedere che cosa è accaduto in questi mesi al settore dell’edilizia grazie al Superbonus. «In Lombardia, secondo i dati diffusi dall’Enea, si contano 2i.269 operazioni – prosegue Monceri – per un valore di 4 miliardi di euro. Teniamo presente che gli interventi sul patrimonio immobiliare riqualificano gli edifici da un punto di vista energetico, con una riduzione dei costi e una valorizzazione degli edifici». C’è un altro elemento che gioca a favore del territorio lombardo. «Cresce il numero di giovani che hanno scelto di vivere a Milano – continua il direttore regionale – con un balzo in avanti del 7%. Significa che l’area è attrattiva». Il manifatturiero, ovviamente resta il pilastro dell’economia locale, nell’Alto Milanese come nel Varesotto. Nella zona a ridosso del capoluogo lombardo, occupa il 40 per cento degli addetti , con una crescita costante del numero di dipendenti. In questo contesto la banca è pronta per le nuove sfide che sono già sul piatto. Le difficoltà affrontate durante la pandemia, del resto, hanno migliorato i rapporti tra imprenditori e mondo del credito. «Noi puntiamo a costruire una partnership con le aziende – sottolinea Monceri – un rapporto costruttivo in cui vogliamo sostenere la loro crescita e i loro investimenti». In particolare, secondo il direttore regionale, la capacità di innovare è da mettere al primo posto. «Continueremo a sostenere i piani di sviluppo dei privati e delle imprese – spiega – con particolare attenzione alla transizione ecologica, contribuendo a migliorarne l’impatto ambientale attraverso strumenti e iniziative specifici. Abbiamo già erogato 500 milioni di euro per investimenti in sostenibilità ed economia circolare»
Banche pronte alla transizione
«La transizione verso evoluzioni rese possibili da scienza e tecnologia comporterà investimenti e le imprese della finanza e, in particolare le banche si stanno attrezzando e allenando». Lo ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro. «Il volume richiesto di investimenti sarà immenso e sarà un bene, perchè l’esperienza degli ultimi decenni ci ha dimostrato che il tentativo di sostenere lo sviluppo soltanto attraverso lo stimolo monetario non è sufficiente e anzi può determinare delle instabilità», sottolinea Gros-Pietro. Per il presidente di Intesa Sanpaolo il «ruolo della finanza sarà centrale nell’indirizzare e alimentare il cambiamento desiderato. Gli obiettivi dovranno essere fissati al più alto livello istituzionale possibile, certamente sovranazionale. Alla finanza non potrà che essere assegnato un ruolo attuativo, che tuttavia sarà essenziale. La finanza non si potrà tirare indietro».
Secondo Gros-Pietro «dipenderà dalla finanza anche determinare che gli obiettivi di evoluzione risultino effettivamente raggiungibili. La road map dovrà essere progettata in modo che risulti socialmente sostenibile in ogni passaggio. Passaggi che fossero finanziariamente insostenibili potrebbero impedire il raggiungimento di obiettivi economicamente e socialmente desiderabili», rileva il banchiere evidenziando che «la finanza si trova preparata»