«Più formazione contro la crisi dell’industria»

La Prealpina - 27/01/2017

Per avere una dimensione di quanto stia andando male l’industria in Italia, c’è chi osserva la quantità di fondi investiti nella formazione e nella scuola. Tra questi c’è anche l’amministratore delegato della Bosch in Italia, che ieri mattina ha incontrato gli studenti dell’Ite Enrico Tosi nell’aula magna di viale Stelvio (foto Blitz). Dopo il parigrado della Siemens lo scorso anno, è toccato a Gerhard Dambach stimolare la giovane platea sul tema dell’imprenditorialità: “Una bella impresa” è stato il titolo del suo intervento tenuto con la partecipazione di Aspen Institute Italia.

«Fare industria è oggi percepito dall’opinione pubblica, e in particolare dai giovani, in modo spesso negativo. Invece, è fondamentale per il futuro di questo Paese e della sua economia contrastare una diffusa visione anti industriale, per sostituirla con una nuova narrativa del fare impresa e in particolare del fare industria manifatturiera, perché l’industria è un bene di tutti, non solo dell’imprenditore», sono state le premesse di un dialogo aperto tra Dambach e i ragazzi, introdotto anche da esempi attinti dal mondo degli sport estremi.

«Già in passato la formazione continua era fondamentale. Oggi lo è di più a causa della velocità dei cambiamenti in atto nel contesto delle nuove tecnologie. Perciò noi della Bosch inseriamo alcuni neo assunti in programmi di formazione della durata annuale che vengono svolti in Germania, orientata all’apprendimento e allo sviluppo di ciò che sarà la cosiddetta fabbrica 2.0». In quanto all’industria italiana in generale, l’opinione di Dambach non è delle più ottimiste e per migliorarne le sorti non vede altra strada che una migliore qualità della formazione: «Perciò abbiamo portato una proposta al ministero a Roma perché anche la formazione degli insegnanti sia adeguata e consapevole di quello che succede nelle aziende, di cosa richiedono. Ne parlammo all’ex ministro Giannini anche con l’idea di implementare il programma di alternanza scuola/lavoro, che a nostro avviso è molto lodevole».