Pista ciclabile, caccia alla spia

La Prealpina - 17/03/2017

In quei dieci minuti di riunione riservata con la giunta, il governatore Roberto Maroni era stato chiaro: massima disponibilità a trovare i soldi per realizzare la pista ciclabile che unisca Busto, Gallarate e Castellanza ma anche assoluta richiesta di riserbo sul tema: «Fuori da qui, si parla solo di ospedale unico». Così pare che ieri non abbia gradito di ritrovare la faccenda (ancora tutta da definire) spiattellata su La Prealpina e, tramite i vertici locali della Lega Nord, lo ha fatto sapere. Come a dire: grazie per la festa di compleanno, ma il silenzio sarebbe stato doveroso.

Così è scattata la caccia alla spia, cioè alla persona che ha rivelato il contenuto secretato del briefing. E la vicenda, oltre che questione di riservatezza, è diventata caso politico. Perché nel Carroccio c’è chi ha dato la colpa al forzista Alberto Riva che, durante l’incontro formale e informale, ha sempre tenuto sotto braccio il faldone del progetto, con il titolo ben visibile. Per qualche padano si tratta dell’ultima goccia che dovrebbe far traboccare il vaso e portare a un suo allontanamento dalla giunta, unendolo al fatto che il delegato ai Lavori pubblici continua a mantenere relazioni politiche con alcune figure della vecchia amministrazione giudicate ostili all’esecutivo attuale. Inutile nascondere che al centro del problema, come sempre, c’è Paola Reguzzoni, che l’altra mattina si è presentata ad accogliere il presidente regionale ed è la prima che, nonostante i trascorsi, le si è fatta incontro per il bacio di benvenuto.

Dal fronte berlusconiano, però, c’è chi ha risposto a foto con foto. Perché se è vero che Riva ha girato per il Comune con gli incartamenti della pista stretti in mano, è anche vero che l’assessore leghista Max Rogora ha postato sul suo profilo Facebook uno dei suoi proverbiali selfie in cui – oltre al suo faccione in primo piano – si scorgono i fascicoli e pure il governatore e il sindaco che stanno visionando la mappa del tracciato per le biciclette. In realtà, però, pare che l’immagine sia stata rimossa dal social dopo pochi minuti, sostituita con un’altra priva di dettagli, proprio su segnalazione degli altri esponenti della giunta.

Insomma, altra giornata tesa per il sindaco Emanuele Antonelli, trovatosi in mezzo alla querelle. Un Antonelli che però è lontanissimo dall’ipotizzare un rimpasto di assessori. Specie se la loro colpa (sempre che la soffiata arrivi da uno dei due indiziati…) sia di avere la lingua lunga.