Pedemontana “zavorra”Dipendenti in agitazione

La Prealpina - 21/04/2016

Caso Pedemontana: ieri nel question time ancora una volta il ministro delle InfrastruttureGraziano Delrio ha ribadito che occorre ripensare il progetto dell’autostrada affinché sia economicamente sostenibile. E intanto i dipendenti di Serravalle (che detiene l’80 per cento della società) hanno aperto lo stato di agitazione perché a causa di Pedemontana si aggrava la situazione finanziaria di Serravalle mettendo a rischio la forza lavoro. Preoccupazioni nate anche alla luce del fatto che, ieri, Delrio ha nuovamente spiegato che «lo Stato ha già dato 1,7 miliardi, quasi il 50% dell’opera e non può andare oltre. Bisogna ripensare il progetto perché sia economicamente sostenibile, tenendo presente i soldi già dati».

Il tutto emerge anche alla luce del traffico di mezzi, sprofondato a meno 28 per cento del budget 2016, che era già ridotto del 70 per cento rispetto al piano economico finanziario del 2014.

Dario Balotta, responsabile regionale dei trasporti di Legambiente, interviene sul tema: «È paradossale che Pedemontana, che dovrebbe vivere con l’incasso dei pedaggi, abbia architettato un sistema di esazioni complicato (free flow) che allontana anziché avvicinare i già pochi utenti potenziali. A mesi dall’apertura, la società è costretta a semplificare le procedure di accesso di un servizio già bocciato dagli utenti. La concessionaria autostradale conta su contributi e defiscalizzazioni pubbliche per tenere in piedi un baraccone bocciato dal mercato che ha già ferito inutilmente l’ambiente e sconvolto il territorio nella prima fase dell’opera – sottolinea Balotta-. Pedemontana conferma che il project financing è diventato un creatore di debito occulto per le casse pubbliche, essendo comunque lo Stato o altri soggetti pubblici (Stato e la società Serravalle controllata da Regione Lombardia) i finanziatori in ultima analisi in caso di difficoltà dei promotori privati del progetto». E intanto da Serravalle i dipendenti con il sindacato Cub Trasporti in una nota rivolta al prefetto di Milano scrivono: «L’aggravamento della posizione debitoria della Milano Serravalle, causato dalla controllata Autostrada Pedemontana Lombarda, è motivo di forte timore per il futuro della concessionaria. Ad aumentare i timori vi sono le continue iniziative da parte dell’amministrazione volte a ridurre la spesa per il lavoro e che prevedono importanti revisioni tecnico-organizzative che fanno immaginare una prossima riduzione del fabbisogno lavorativo. La situazione economico-finanziaria nonché societaria della Serravalle risulta essere sempre più preoccupante: vi è “l’aggravamento della posizione debitoria”, dovuta allo sforzo finanziario per la realizzazione del progetto di Autostrada Pedemontana Lombarda, sforzi finanziari che cominciano a farsi sentire anche sul normale esercizio della concessionaria».