Pedemontana ferma sui costi della bonifica

La Prealpina - 18/11/2016

I cantieri di Pedemontana sono fermi in Brianza in attesa della bonifica dei terreni con la diossina. E così, Pedemontana ha deciso di rivalersi sulla società Givaudan, che nel 1976 controllava l’Icmesa, azienda responsabile del disastro di Seveso. Fino a questo momento non è chiaro quanto costerà la bonifica anche se secondo le vecchie stime si parlava di 40 milioni di euro.

Ieri mattina l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, ha risposto a un’interrogazione del consigliere regionale del Movimento Cinque stelle, Gianmarco Corbetta sui costi delle bonifiche da diossina a Pedemontana, oltre a quali siano i soggetti che dovranno farsi carico di tali costi. L’assessore Terzi ha spiegato che non esiste ancora una stima: il Cipe non ha previsto stanziamenti specifici e la società Pedemontana aprirà appunto un contenzioso per rivalersi, quanto al pagamento delle bonifiche, sulla Givaudan.

Corbetta commenta: «La nostra richiesta di stop a Pedemontana resta, ma c’è anche soddisfazione perché al momento sembrerebbe scongiurata l’ipotesi che a pagare le bonifiche siano i cittadini lombardi tramite i fondi regionali o i proprietari dei terreni che non hanno nessuna responsabilità nel disastro della diossina. Un dato di fatto è che Pedemontana non ha i fondi per il risanamento dell’area». Mentre in casa Pd, è perplessa la consigliera Laura Barzaghi: «Ritengo che sia quanto meno singolare ciò che ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Terzi. Questa grana ambientale mette davvero una pietra tombale sul tratto B2 della Pedemontana, perché alla fine nessuno vorrà pagare una bonifica dai costi oltremodo rilevanti. Quindi, già non ci sono i soldi, in più c’è questo problema, mi pare che la vicenda si può proprio chiudere qui».