Plebiscito per il sì al nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici in provincia di Varese, come nel resto del Paese: musica diversa, invece, nell’Alto Milanese, in particolare nelle fabbriche storiche e più rappresentative dove il no ha avuto un peso maggiore (52% contro il 48% di sì). Ovviamente fa fede il dato nazionale, dove il sì ha ottenuto una valanga di consensi consegnando alle tute blu il regalo di Natale. L’ipotesi di rinnovo, siglata dai sindacati il 26 novembre e sottoposta al referendum tra i lavoratori dal 19 al 21 dicembre, è stata approvata dall’80,1% dei lavoratori. Lo fa sapere la commissione elettorale nazionale di Fim-Fiom-Uilm, comunicando i risultati e «l’esito positivo» della consultazione. Il numero di aziende interessate è 5.986 per un totale di 678.328 dipendenti. Hanno votato 350.749 (pari al 63,27% dei presenti); di questi 276.627 (80,11%) hanno votato sì e 68.695 (19,89%) hanno votato no.
La provincia di Varese si allinea con questo risultato, persino superandolo: le operazioni di voto nei tre giorni hanno coinvolto oltre 20mila persone su un totale di 23mila dipendenti nelle aziende metalmeccaniche. L’affluenza è stata del 64 per cento, un dato definito molto alto dai confederali. Il sì ha sfondato l’85 per cento con 10.732 crocette, mentre il no si è fermato al 15 per cento con solo 1.889 preferenze. Così è accaduto nelle grandi aziende del territorio, da Whirlpool a Finmeccanica.
«I metalmeccanici hanno il nuovo contratto – esulta la compagine provinciale di Fim-Fiom-Uilm in una nota unitaria dei tre segretari Paolo Carini, Stefania Filettie Francesco Nicolia -. Anche a Varese i metalmeccanici approvano l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl. Molte le novità all’interno del rinnovo: dal salario al welfare, dalla formazione all’assistenza sanitaria. Fim-Fiom-Uilm di Varese ringraziano i lavoratori che hanno partecipato numerosi alle assemblee e al voto di approvazione. In meno di tre settimane in provincia sono stati coinvolti più di 20mila lavoratori. Siamo particolarmente soddisfatti per un risultato che non era affatto scontato. Le lavoratici e i lavoratori, le delegate e i delegati e Fim Fiom Uilm insieme hanno voluto con determinazione difendere e rinnovare il contratto partecipando numerosi alle diverse iniziative di lotta proclamate nel corso della trattativa. Ora il risultato ottenuto rende definitivo il rinnovo del contratto. Ora è il momento di ricominciare con i rinnovi dei contratti aziendali».
Legnano, però, si discosta dal dato nazionale per una spaccatura anomala anche rispetto al resto della Lombardia: i metalmeccanici del Ticino Olona hanno bocciato l’ipotesi d’accordo con oltre il 52% di no, nei grandi agglomerati industriali come Leonardo di Nerviano, AbbVittuone, Franco Tosi Legnano, Pentair, Frascold, Perar di Rescaldina, PBVI.Esse di Nerviano, Pietro Carnaghi di Villa Cortese, Ttn di Nerviano Vittuone, Duplomatic di Parabiago, Tacchi e PompeTravaini di Castano, Rancilio di Parabiago e altre con percentuali che sono arrivate sino al 90%, conferma il sindacato.
L’accordo copre il quadriennio fino al 2019 e prevede incrementi mensili in busta paga di 92 euro, oltre al potere d’acquisto agganciato all’effettivo costo della vita e al riconoscimento dell’assistenza sanitaria integrativa.