Da Varese la scossa all’Unione Europea: le Regioni vogliono contare di più a Bruxelles. «Brexit emblematica della necessità di un’Europa dei popoli e delle Regioni – la chiave di lettura del presidente del Consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo – nel Regno Unito, di fronte alla scelta tra “remain” e “leave”, territori diversi hanno votato in modo diverso». Si è conclusa ieri alle Ville Ponti l’assemblea plenaria della Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee (Calre), con il passaggio di consegne tra il presidente uscente Raffaele Cattaneo e il suo successore, il socialista Juan Duran Sanchez, presidente del Parlamento regionale dell’Andalusia. «A Varese si respira un’aria internazionale» faIl presidente del Consiglio regionale della Lombardia Cattaneo Varese Press ceva notare soddisfatto Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale della Lombardia, alla vigilia dell’ultimo atto della Conferenza, che ha visto nella nostra provincia un centinaio di delegati in rappresentanza di 74 assemblee regionali. Nel tracciare il bilancio della due giorni, Cattaneo rimarca come da Varese si sia alzato forte un messaggio rivolto a Bruxelles: «L’Europa non può occuparsi soltanto delle capitali ma anche delle grandi periferie e delle loro problematiche, come insegna la Brexit. La risposta deve essere data a livello di territori, ripartendo dalle Regioni, non dalle tecnocrazie e dagli Stati nazionali. È un tema particolarmente sentito dalle grandi Regioni europee, come la Lombardia, che ritengono di aver diritto ad avere voce in Europa». I documenti conclusivi della Conferenza sono una sorta di roadmap per cercare di ricostruire quella fiducia dei cittadini nei confronti di Bruxelles che oggi viene sempre meno. Tra le priorità messe nero su bianco dal Calre, che verranno «inoltrate in primis al Comitato delle Regioni», bloccare il tentativo della Commissione Juncker di ricentralizzare il percorso di concessione dei fondi di coesione togliendola ai territori e dare un ruolo legislativo al Comitato delle Regioni (oggi ha solo funzione consultiva) che in questo modo diventerebbe una vera e propria camera. E poi soluzioni migliori e adeguate per gestire la sfida dell’immigrazione, attraverso un forte riconoscimento del ruolo del livello locale, territoriale e regionale. «Ci attende un lavoro importante e condiviso a favore dei cittadini – le prime parole del neo-presidente Calre Duran Sanchez – sulla scia del lavoro fatto dal presidente Cattaneo e che ha come capisaldi uguaglianza, solidarietà e sussidiarietà».
Centro di Ispra In prima linea per il futuro del Continente
Immigrazione, prevenzione dei disastri naturali e impatto territoriale delle politiche europee: il Centro Comune di Ricerca di Ispra è in prima linea su tematiche fondamentali per il futuro dell’Europa. Ieri mattina le delegazioni dell’assemblea plenaria Calre, insieme al presidente del Comitato delle Regioni Markku Markkula, hanno visitato la “piccola Europa” in provincia di Varese del Jrc di Ispra, enclave della Commissione Europea. «A Ispra c’è una miniera d’oro e la Lombardia deve usare bene e fare tesoro di questa presenza, sfruttandone la vicinanza e le possibili interazioni che nei prossimi mesi si svilupperanno tra il Centro e la nostra regione – sottolinea il presidente del Consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo – è la politica che opera sul territorio e che ha la responsabilità di governare e decidere, che deve accedere alle conoscenze che vengono sviluppate dal Jrc». Ad Ispra sono presenti attività di strettissima attualità, dal centro di prevenzione dai rischi di disastri naturali (già sperimentato ad Amatrice) al centro dedicato allo studio dei fenomeni migratori e demografici, che sta studiando l’integrazione dei rifugiati, per meglio gestire gli impatti sul territorio.