«Nulla sarà più lo stesso». In questa frase del presidente di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli, ci sono tutte le aspettative e le preoccupazioni delle associazioni di categoria varesine rispetto ai risultati della Brexit. In casa Ascom e Cna il risultato non sorprende, ma le aspettative sono molto distanti. Marco Parravicini, fiduciario di Ascom, valuta positivamente la fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Ue e auspica un destino simile per l’Italia: «Se ci fossero state tutte le monete oggi il Marco tedesco avrebbe una sopravvalutazione, quindi le nostre auto sarebbero più competitive delle Bmw, e le vacanze in Italia sarebbero più appetibili. Brexit è il primo vero scossone a questa Unione che non funziona». Paura delle ripercussioni? «No, a meno che il governo italiano non assuma provvedimenti per accontentare chi governa in Europa». Diametralmente opposta la conclusione di Franco Orsi, presidente di Cna che valuta positivamente lo scossone di Brexit, ma nella speranza che serva a creare un’Unione più salda a livello politico. «Così il dominio tedesco-francese non funziona – spiega – l’unione monetaria non ha senso se non ci sono leggi e regole comuni, ad esempio sull’immigrazione». «Le ripercussioni economiche negative saranno a carico della Gran Bretagna che ha fatto un passo azzardato», aggiunge Orsi. Dati e preoccupazioni Dalla Camera di Commercio arrivano i dati sulla connessione tra il sistema economico varesino che nel 2015 ha esportato oltremanica per 565,5 milioni di euro (+5,1% sul 2014). La bilancia commerciale è in attivo per quasi 210 milioni di euro grazie soprattutto al settore dei mezzi di trasporto (oltre 160 milioni di esportazioni nel 2015), dei macchinari e dell’alimentare. In provincia è inglese uno straniero su dieci e oltre 54mila sono stati i turisti inglesi che hanno visitato il varesotto nel 2015. «La scelta del Regno Unito di uscire dall’Europa è frutto di irrazionalità e orgoglio, senza prospettiva di quello che si sarebbe potuto fare tutti insieme». Questo il commento del presidente di Confartigianato Davide Galli. «Tra le aziende varesine che hanno rapporti commerciali con il Regno Unito c’è molta incertezza – racconta – I fornitori oltremanica sono stati subito contattati nel tentativo di accordarsi per evitare scossoni». Le prossime settimane saranno decisive, ma Galli si aspetta complicazioni per l’economia varesina: «Brexit è un colpo gobbo», scrive in una nota. I settori più interessati saranno quelli del food, del contract, della meccanica: «I contratti andranno rinegoziati e non si sa a quali condizioni», spiega. E ancora: «Nulla sarà più lo stesso. L’Italia è il Paese più debole della Ue e sarà tra quelli che ne risentiranno maggiormente»