Stabilità. È questa le tendenza che emerge nel quarto trimestre 2016 per gli ordini delle macchine utensili. La variazione è stata dello 0,3%, secondo quanto elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu.
Il risultato complessivo è stato determinato dal positivo riscontro degli ordinativi raccolti sul mercato estero,cresciuti del 3,4% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2015. Differente l’andamento dell’indice ordini raccolti dai costruttori italiani sul mercato interno che, dopo tredici trimestri consecutivi di crescita, arretra registrando un calo del 12,1%. Su base annua l’indice ha registrato un incremento medio, rispetto al 2015, dell’1,6%. A fronte di un andamento non certo brillante degli ordini esteri, calati del 2,6% , sono cresciuti in modo deciso gli ordinativi interni, saliti del 7,4% a conferma della vivacità del mercato italiano.
Dal confronto degli indici assoluti calcolati su base annua, emerge che il 2016 è l’anno migliore per la raccolta ordini con 130,8. Il dato dimostra che non è ancora stato recuperato tutto il terreno perso durante la crisi ma comunque ci si avvicina molto al livello registrato nel 2008, quando l’indice assoluto segnava 140.
In questo contesto, decisamente favorevole, va dunque inserito l’arretramento della raccolta ordini registrato nell’ultimo trimestre sul mercato domestico. Il calo è in parte spiegabile con il fatto che il periodo si confronta con uno momento estremamente positivo (quarto trim 2015) perché subito successivo alla Emo Milano, la fiera mondiale di settore, che nell’ottobre 2015 fece numeri da record. Ma la vera ragione è da ricercare principalmente nella decisione degli utilizzatori italiani di sospendere gli investimenti in attesa di comprendere modalità, tempi e tecnicalità di applicazione dei provvedimenti previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 con particolare riferimento all’Iperammortamento al 250%.
«I dati di preconsuntivo 2016 presentati a dicembre, l’indice degli ordini dell’anno appena concluso e l’andamento della raccolta adesioni a Lamiera – commenta Massimo Carboniero, presidente Ucimu – manifestazione di settore in programma a Milano il prossimo maggio, dimostrano la vivacità del mercato italiano, tornato a investire in sistemi di produzione. In sostanza il calo registrato dall’ultimo trimestre non ci preoccupa affatto poiché – ha continuato Massimo Carboniero – è evidentemente dovuto all’effetto attesa per l’Iperammortamento al 250%. Il mercato è infatti florido, lo vediamo già oggi, dopo neanche un mese dalla riapertura delle attività produttive. L’annuncio delle autorità di governo del Piano Nazionale Industria 4.0 fatto in settembre cui sono seguiti i successivi perfezionamenti e chiarimenti riguardo all’operatività delle misure, insieme all’incertezza del contesto dovuta all’esito del referendum, hanno spinto le imprese ad attendere e posticipare gli ordini all’anno nuovo. Il timore era anche che il provvedimento dell’Iperammortamento al 250% fosse applicabile solo agli acquisti con ordini effettuati a partire dall’anno 2017.Ora la legge è operativa ma resta comunque molto da fare per sgombrare il campo da equivoci e per premettere una corretta interpretazione delle norme in essa contenute, passaggio indispensabile perché gli strumenti previsti funzionino realmente da incentivo all’acquisto».