Era stato un colpo di scena – forse non gradito – la prospettiva emersa tre mesi fa di dover rinunciare al nuovo teatro nell’ambito dell’accordo di programma su piazza Repubblica. È un colpo di scena – questo da applausi o quantomeno elogiato da tutti – l’annuncio dato ieri mattina al Pirellino di Belforte, dove si sono riuniti Regione, Comune, Provincia di Varese e Università dell’Insubria: il sipario si alzerà. Le risorse necessarie per realizzare la struttura che prenderà il posto del teatro Apollonio Openjobmetis verranno infatti conferite dalla Regione «grazie al Patto per la Lombardia» ha precisato il governatore Roberto Maroniriferendosi all’intesa sottoscritta di recente con il premier dimissionari,Matteo Renzi, per portare finanziamenti sul territorio a favore delle opere pubbliche. La riunione, ieri mattina, è durata circa un’ora. C’era grande attesa sull’esito dopo che il presidente della Regione e il sindaco di Varese, Davide Galimberti, avevano avuto un vivace scambio (epistolare) di opinioni sul maxi-progetto. Lo spauracchio che saltasse tutto era non probabile ma possibile. E invece: resta tutto (o quasi) e… avanti tutta. A sbloccare l’impasse è stata appunto la disponibilità della Regione a mettere sul nuovo teatro di Varese la somma mancante e a questo punto da quantificare al centesimo. Già perché l’ipotesi originaria prevedeva una spesa di 24 milioni, di cui 17 a carico degli enti pubblici e i restanti del privato che avrebbero partecipato al project financing, realizzando sia il nuovo “tempio degli spettacoli”, sia la ristrutturazione dell’ex collegio Sant’Ambrogio in vista dell’insediamento dell’Asl e di una sala conferenza per l’Università. In cambio – il privato – avrebbe ottenuto la possibilità di costruire un complesso residenziale sulla collina del polo universitario di via Ravasi. Cancellato in corso questo scenario, in quanto la nuova legge, entrata in vigore a fine primavera, impone che i privati conferiscano in soldoni almeno il 70% dell’intervento, i partner dell’accordo di programma (Adp) si sono trovati spiazzati. Il Comune, con la nuova amministrazione targata centrosinistra, ha spinto per dare il via, da subito, alla fase uno del masterplan, quella relativa alla riqualificazione dell’ex caserma e di piazza Repubblica, rinunciando quindi al teatro e dirottando sul resto i relativi soldi pubblici. La Regione ha detto stop, osservando che l’Adp, che è un contratto, deve essere rispettato in ogni sua parte, altrimenti stracciato e rifatto. Con queste premesse, poco rincuoranti, si è arrivati alla riunione ieri del collegio di vigilanza, l’organismo che raduna sia la parte politica, sia la componente tecnica di ciascun ente. Per Palazzo Estense, oltre al sindaco, c’erano l’assessore Andrea Civati, il segretario generale Francesco Tramontana, il dirigente dei Lavori pubblici,Franco Andreoli e il funzionario Mauro Maritan; la Provincia era “capitanata” dal presidente Gunnar Vincenzi e l’Università dell’Insubria dal rettore Alberto Coen Porisini. Il verdetto è stato positivo, soddisfacente per tutti: si può partire con la fase uno – sistemazione dell’ex caserma e rivisitazione del progetto per piazza Repubblica – mentre la due, ridottasi ora al teatro, andrà poi a ruota. Che cosa cambia? Tanto: innanzitutto che il grande piano diventa di stampo pubblico, senza contributo dei privati, e poi che l’ex collegio Sant’Ambrogio non verrà demolito, così come non sarà realizzato un complesso residenziale. A ben guardare, la soluzione che, sin dal principio, era sembrata a molti, ai più, la migliore. Ora si può, grazie al supplemento della Regione che ha beneficiato del Patto per la Lombardia.
«Grazie anche a Renzi» Soddisfatto Galimberti
Tutti soddisfatti per l’esito della riunione che ha confermato il progetto di riqualificazione di piazza Repubblica (foto Blitz), nuovo teatro compreso. «A causa del nuovo codice degli appalti, che riduce la possibilità di ricorso al project financing – ha commentato il governatore Roberto Maroni all’uscita dal Pirellino di Belforte – vengono meno le risorse del privato, per questo abbiamo deciso di aumentare la partecipazione pubblica al fine di realizzare tutto l’accordo di programma. Ciò è possibile grazie al Patto per la Lombardia che ho sottoscritto il 25 novembre scorso». Nel merito: «Un intervento che si conferma opportuno e importante, e che oggi ci consente di poter dire che questo accordo di programma si farà e si farà tutto». Entusiasmo anche dal sindaco di Varese, Davide Galimberti, che è poi il principale attuatore del masterplan. «Sono molto soddisfatto. Entro l’autunno del 2017 potremo dare finalmente il via ai lavori di riqualificazione dell’ex caserma e di piazza Repubblica. Confermo che in base a quando deciso questa mattina (ieri ndr) si farà anche il nuovo Teatro». Da Galimberti grande fair play: «Ringrazio il presidente Maroni, il presidente Vincenzi e il rettore Coen Porisini della collaborazione dimostrata nell’interesse di tutti i cittadini di Varese». Ora, confermato l’Adp, avanti con il progetto vincitore del concorso internazionale di progettazione: «Nei prossimi giorni incaricheremo il professionista di elaborare il progetto definitivo ed esecutivo – ha spiegato il sindaco – Concorderemo con lui gli aggiustamenti necessari al progetto originario tra cui principalmente la rivisitazione della piazza Repubblica. Per quanto riguarda il nuovo teatro invece si procederà interamente con finanziamenti pubblici derivanti dal Patto per la Lombardia. A differenza del passato sarà stralciata l’area del collegio Sant’Ambrogio che rimarrà come oggi lo conosciamo con l’aula magna a disposizione dell’Università». «Attraverso la collaborazione tra diversi enti – ha concluso Galimberti – da oggi possiamo finalmente dire che i lavori di riqualificazione potranno partire nell’interesse della collettività e della sicurezza della piazza. Un ringraziamento particolare a tutte le forze politiche che hanno manifestato grande sensibilità e alle associazioni di categoria che si sono impegnate. Grazie all’aiuto di tutti oggi possiamo aprire una nuova pagina che la città attendeva da tanto tempo».
Anche la Provincia, con il presidente Gunnar Vincenzi, si associa al commento favorevole sull’evoluzione del “caso” piazza Repubblica: «È un progetto che non solo va a riqualificare a livello urbanistico una zona fondamentale nel centro della città ma garantisce anche, attraverso le opere, un rafforzamento della sicurezza». E dell’ex collegio Sant’Ambrogio, di proprietà della Provincia, che ne sarà ora che non rientra più nel masterplan? «Valuteremo con calma dopo il trasferimento dell’università»