Quando Giuseppe Albertini, (nella foto) lo scorso mese di giugno, assunse la carica di presidente della Camera di Commercio in seguito all’improvvisa scomparsa di Renato Scapolan, sapeva che il suo sarebbe stato un ruolo da traghettatore. Una presidenza a tempo, insomma, con il principale obiettivo di portare a compimento i cinque anni di mandato. E, infatti, venerdì prossimo, sarà proprio il numero uno dell’ente camerale a dare l’avvio alla procedura – alquanto articolata – per l’elezione del nuovo inquilino numero uno di piazza Monte Grappa.
Inizierà così un lungo iter burocratico, in cui saranno coinvolte direttamente in prima persona le organizzazioni imprenditoriali, sindacali e dei consumatori. L’arrivo al traguardo è fissato per il mese di settembre, quando sarà nominato il nuovo consiglio e, entro ottobre, anche il nuovo presidente. Il primo step sarà la pubblicazione all’Albo camerale e sul sito internet istituzionale dell’ente dell’avviso di avvio della procedura. La stessa comunicazione verrà data anche al presidente della giunta regionale. A quel punto, le organizzazioni imprenditoriali, entro il 10 maggio, dovranno fornire tutte le informazioni sul grado della loro rappresentanza. Entro trenta giorni, il segretario generale trasmetterà tutti i documenti al presidente della giunta regionale. Entro il mese successivo, il presidente rileva il grado di rappresentatività di ciascuna organizzazione imprenditoriale e fornisce le indicazioni specifiche per le designazioni. A quel punto i nominativi verranno comunicati in regione entro i trenta giorni successivi. Sarà poi di nuovo Roberto Maroni, con un proprio decreto , a nominare i consiglieri che si insedieranno entro il mese di settembre.
È chiaro che sui possibili nomi dei rappresentanti in consiglio camerali, al momento, vige il riserbo. Il dibattito, al momento, è tutto nelle stanze delle singole organizzazioni. Del resto, i tempi sono ancora abbastanza lunghi. C’è un elemento, in ogni caso, che andrà a pesare sulle scelte. In base alla normativa vigente, i consiglieri non possono rimanere in carica per più di due mandati. E, attualmente, sono numerosi i rappresentanti che stanno per ultimare il secondo incarico. Va detto, però, che il ministero, al momento, non si è ancora pronunciato in merito, anche in rapporto alla riforma della Camere di Commercio. E, proprio la riforma, è l’altro nodo chiave. Il rinnovo del consiglio, infatti, avviene con un punto interrogativo di fondo: Varese continuerà ad operare da sola o dovrà unirsi a qualche altro ente, sia esso Milano o Como? La linea portata avanti è quella dello stand alone e i numeri ci sono tutti. Ma le conferme ufficiali da Unioncamere non ci sono ancora.