Nuovo decreto per Linate,
la Lega lancia di nuovo
l’allarme per Malpensa: «No
alla cannibalizzazione di
Malpensa, che penalizzerebbe
lo sviluppo del sistema
aeroportuale lombardo».
Ad affermarlo è Paolo
Grimoldi, segretario nazionale
della Lega Lombarda,
alla luce delle indiscrezioni
che circolano negli ambienti
romani di un nuovo intervento
del governo per il salvataggio
di Alitalia. «L’ennesimo»,
denuncia Grimoldi,
per l’ex compagnia di
bandiera, già responsabile
del dehubbing da Malpensa
che, nel 2008, rappresentò
una ferita ancora non completamente
rimarginata
nella crescita dello scalo
della brughiera. «Non devono
essere gli aeroporti lombardi
a pagare il conto dell’ennesimo
salvataggio romano
di Alitalia, che continua
a perdere più di un milione
di euro al giorno – sottolinea
Paolo Grimoldi – da
indiscrezioni di stampa
rimbalza la notizia che il Governo,
per salvare gli investimenti
delle banche amiche
e il bacino elettorale romano,
starebbe valutando
di ampliare, per lo scalo milanese
di Linate, la possibilità
di far atterrare anche
scali extra-Ue, come Mosca
e San Pietroburgo, e altri ritenuti
redditizi per Alitalia,
riadattando il decreto Lupi,
già operativo». La richiesta
di Etihad è la stessa fatta un
paio di anni fa: «Usare il city
airport meneghino per costruire
una base molto più
forte – lo aveva spiegato nei
mesi scorsi il Ceo della compagnia
di Abu Dhabi che
controlla Alitalia, James
Hogan – in modo da poter
volare anche al di là dell’Europa».
Ma se nel 2015 il governo
non cedette, stavolta
Roma, messa di fronte al rischio
dell’amministrazione
straordinaria di Alitalia, potrebbe
valutare una deregulation
di Linate per convincere
Etihad a rifinanziare la compagnia che perde più dei tempi dei “capitani coraggiosi” di Roberto Colaninno. Un’ipotesi controversa e molto temuta sul nostro territorio: «Oltre alle problematiche tecniche relative alla lunghezza della pista e alla congestione di Linate, comporterebbe una cannibalizzazione con Malpensa e penalizzerebbe il sistema aeroportuale lombardo, interferendo nelle politiche di sviluppo armonico degli scali lombardi al centro della strategia regionale. Come Lega diciamo no a questo piano, rivendicando ancora una volta l’importanza dell’autonomia del sistema aeroportuale regionale lombardo». Una presa di posizione netta, che segue di qualche giorno quella del governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni («siamo tutti preoccupati per i lavoratori di Alitalia, ma, quando la compagnia abbandonò Malpensa, molti tra cui io, pensarono che la scelta avrebbe portato danni, non tanto all’aeroporto, quanto alla stessa Alitalia e, purtroppo, questo si è verificato») e che mostra la volontà del Carroccio di cavalcare ancora una volta la “questione Malpensa”: «Con l’addio di Alitalia – ribadisce Grimoldi – l’hub di Malpensa ha spiccato il volo. Un sistema integrato degli aeroporti lombardi, libero dai vincoli e dai fardelli di Alitalia, è la risposta più efficace ed efficiente. Alitalia è privata e va lasciata al suo destino».