La giunta regionale lombarda scende in campo in difesa del centro ricerche farmaceutiche applicato all’oncologia di Nerviano. Con una delibera, datata 3 aprile, l’esecutivo a guida di Roberto Maroni, che detiene il polo di ricerca per tramite della Fondazione regionale per la ricerca biomedica, sembrerebbe aver lanciato un esplicito messaggio alle due banche che vantano 180 milioni di euro nei confronti del Gruppo Nerviano Medical Sciences.
A cominciare dalla Banca Popolare di Sondrio che non più tardi di poche settimane fa avrebbe manifestato l’intenzione di esigere al più presto non meno di 20 dei 25 milioni di euro di credito con Nerviano. Con le «determinazioni relative alla Fondazione regionale per la ricerca biomedica», Palazzo Lombardia chiede molto semplicemente una nuova «moratoria con gli istituti bancari che hanno azionato la loro pretesa creditoria con sospensione di ogni azione ingiuntiva o esecutiva nei confronti dei beni e assets» riconducibili al centro ricerche nervianese.
In cambio, Fondazione regionale per la ricerca biomedica farà due cose: pressing sul Gruppo Nms affinché si provveda al bilancio del 2015 e successivamente, nel più breve tempo possibile, a quello del 2016; e girerà al vertici del centro ricerche i fondi necessari – nella delibera si fa riferimento a 20 milioni di euro circa -, necessari a finanziare il piano di investimento per l’anno in corso «nel campo della ricerca biomedica finalizzato alla valorizzazione delle molecole oncologiche in fase di sviluppo».
Verrebbe da chiedersi perché fidarsi di Nerviano? La risposta la dà la stessa Regione. Richiamando un parere chiesto alla società LEK Consulting LCC, una società di consulenza americana con sede a Boston, con un team che vanta una grande esperienza in ambito oncologico e 30 anni di esperienza nella valutazione di asset nel campo della “drug discovery, Nms avrebbe «una robusta pipeline» con molecole oncologiche in diversi stadi di sviluppo, valutata, attualizzando e rettificando in termini di rischio i flussi di cassa attesi da ciascuna molecola all’interno di un range compreso tra 125 e 240 milioni di dollari, in 160 milioni di dollari, cui corrisponde un valore nominale di circa 1 miliardo di euro». Come a dire alle banche: portate pazienza, che al momento giusto i debiti saranno saldati.