Il brand varesino Mv Agusta raccontato da chi all’interno dell’azienda è chiamato a promuovere lo storico marchio di moto sinonimo di innovazione, tecnologia e cura dei dettagli, anche in una fase critica come quella attuale. È stato Matteo Maresi, head of branding & communication di Mv Agusta il protagonista dell’ultimo incontro del ciclo dei “Seminari con i Baffi”, organizzati dal nostro giornale allo spazio Futuro Anteriore di Varese, anche ieri sera gremito di partecipanti. L’esperto di comunicazione ha voluto raccontare l’”anomalia” di un’impresa legata al nostro territorio, a livello di marketing e di storytelling, ovvero la narrazione di contenuti riguardanti l’azienda stessa. «L’origine di questa anomalia non è casuale – ha spiegato – Mv Agusta è la storia della famiglia Castiglioni che l’ha fatta rinascere, prima con Claudio e poi con l’attuale presidente Giovanni; un’azienda superumana che non potrà mai sottostare più di tanto al marketing tradizionale. In questa impresa, c’è il Dna di questa famiglia, che ha portato la sua visione e che vive di rischio». Mv Agusta resterà sempre un’azienda familiare, i cui modelli di moto sono conosciuti in tutto il mondo; una caratteristica che non può non influire sul modo di fare comunicazione. «Non siamo una corporation che appartiene a un fondo e quindi di fatto non è di nessuno – ha proseguito il manager – questa azienda ha un nome e un cognome e una famiglia, altrimenti sarebbe un’altra cosa». Maresi ha iniziato a collaborare con il marchio varesino dalla scorsa estate, rimanendo anche lui sorpreso dal potenziale di Mv Agusta. «Sono di Varese ma ho sempre lavorato a Milano – ha sottolineato – pur conoscendo il marchio, non pensavo che sotto casa mia ci fosse un prodotto dal potenziale internazionale; stiamo vivendo una fase critica ma questa azienda ha un grande futuro davanti a sé». Il manager della comunicazione ha fatto qualche esempio semplice di promozione del brand varesino, attraverso anche l’uso dei social network, che ricoprono un ruolo fondamentale sia nel marketing che nello storytelling. «Se Facebook è l’arteria, Instagram e Twitter sono i capillari» ha spiegato con un’efficace metafora Maresi. Un primo esempio di racconto del marchio Mv Agusta è il video girato da Lewis Hamilton, il campione di Formula Uno, che ha autografato alcuni modelli e producendosi in una sgommata spettacolare a bordo di una Mv Agusta; video diventato subito virale. Un’altra storia diventata presto virale è quella raccontata in un video dove i protagonisti sono coloro che tutti i giorni nello stabilimento della Schiranna assemblano i vari modelli di moto, con passione, precisione e con cura maniacale di ciascun dettaglio. «Un altro aspetto dell’anomalia di Mv Agusta – ha affermato Maresi – è quello di essersi occupata prima del branding e poi del marketing, lavorando su elementi come i colori e il logo, ripescando quei valori che l’azienda aveva già; di fatto, abbiamo iniziato un lavoro di analisi, del resto le aziende hanno bisogno a volte dell’analista come le persone». Un lavoro iniziato la scorsa estate e che sta continuando e che ha già portato un nuovo logo; l’obiettivo è affermare sempre di più il brand nel mondo; l’attuale momento di difficoltà economica può paradossalmente venire in aiuto. «Il fatto che un’azienda tedesca volesse comprare tutta Mv Agusta ha fatto scattare non solo tra i possessori di moto, la difesa di un simbolo del made in Italy, riscoprendo il valore emozionale del nostro marchio» ha evidenziato il manager, che sta lavorando sulle strategie comunicative del 2017. «Stiamo riscoprendo il valore delle emozioni che le nostre moto suscitano; Mv Agusta è la Ferrari delle moto» ha concluso Maresi.