Come si bilanciano gli interessi economici di un’azienda, la Sea, con il benessere del territorio che ospita, Malpensa?
«Non c’è una ricetta preconfezionata, ma il conflitto lo risolve soltanto la democrazia, il luogo in cui gli interessi positivi in gioco trovano una composizione».
Lo ha detto Pietro Modiano, presidente della società di gestione degli aeroporti milanesi, intervenuto ieri in assemblea pubblica a Somma Lombardo per presentare il Nuovo Masterplan, ovvero le linee guida di sviluppo che porteranno Malpensa dagli attuali 19 milioni di passeggeri ai 32 previsti nel 2030.
È la prima tappa del 2017 di un tour tra i Comuni del Cuv che aveva già iniziato lo scorso anno. E rispetto ai precedenti, è stato il più partecipato con quasi duecento persone in sala.
«Devo dire che altrove un certo disinteresse mi aveva stupito, oggi vedervi così tanti un po’mi rincuora» è stato uno dei primissimi passaggi del suo discorso. Modiano ancora una volta ha delineato il futuro dei rapporti tra Sea e territorio: «Parliamone e aiutiamoci. Perché su molte cose siamo dalla stessa parte, in primis i collegamenti. Il tracciato T2-Gallarate, per esempio, prima si fa e meglio è. Su altri temi non siamo dalla stessa parte, ma mi impegno a trovare punti di equilibrio. Schieriamo i reciproci interessi in modo limpido».
Le richieste dell’amministrazione sommese sono state sintetizzate durante l’apertura dei lavori dal sindaco Stefano Bellaria: sostenibilità della crescita aeroportuale, più opportunità occupazionale con maggiore qualità del lavoro, il miglioramento della viabilità attorno a Malpensa (a partire dall’allargamento di via Giusti) e il futuro di Case Nuove, da disegnare con l’apporto di Sea per attirare sul territorio aziende di terziario avanzato.
Nonostante l’alta affluenza, dal pubblico gli interventi sono stati a quasi esclusivo appannaggio dei più noti protagonisti del movimento antimalpensista che tiene uniti gli ambientalisti con una parte del sindacalismo di base. A rompere il ghiaccio Jimmy Pasin, ex capogruppo del Pd sommese, con una lunga serie di dati e una domanda: «Perché non viene rispettato il decreto D’Alema sulla limitazione dei voli notturni?». Di seguito Federico Oppi (Difendere Somma) che ha insistito per un reale coinvolgimento del territorio («Non possiamo limitarci all’incontro di stasera»), Walter Girardi (Viva Via Gaggio) che ha riportato d’attualità il tema della Valutazione ambientale strategica («È l’unico strumento che può dirci qual è il punto di equilibrio tra sviluppo e rispetto dell’ambiente») e Salvatore Ferla (SiCobas) che ha affrontato il tema del lavoro e in particolare delle esternalizzazioni dei servizi avvenute negli ultimi anni: «Si cedono pezzi d’attività che vengono dati ad altre aziende che a loro volta subappaltano alle cooperative, creando così una spirale al ribasso della qualità del lavoro».
L’unico siparietto in due ore di pacato e civile confronto è stato regalato dallo scambio di battute tra Silverio Colombo (Vivere Coarezza) e Giovanni Falsina, Environment and airport safety manager di Sea.
«Chiediamo da anni i dati giornalieri sul rumore e la sua risposta in una riunione nell’ufficio del sindaco è stata: non ve li daremo mai. Questa è la vostra democrazia ed è bene che i sommesi lo sappiano» ha detto il primo, puntando l’indice sulla reale disponibilità al dialogo del suo interlocutore. «Lo ribadisco ora: il dato giornaliero non lo dà nessun aeroporto d’Europa. Se proprio lo vuole me lo faccia chiedere da un giudice. E se siamo qui stasera a parlare è soltanto per una scelta unilaterale dell’azienda» è stata la replica.