Modiano: servono rotte internazionali

La Prealpina - 22/03/2017

La Mobility Conference Exhibition di Assolombarda, aperta ufficialmente, ieri, giunge alla quattordicesima edizione e in tutti questi anni «Milano si è mossa con un passo da plantigrado, come avviene spesso in Italia, ma la situazione è migliorata dal punto di vista dell’interconnessione con le altre città come Torino e Roma e nell’area metropolitana». Lo sostiene il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca che ha aperto i lavori del convegno, a cui partecipano il presidente di Confcommercio e della Camera di Commercio Carlo Sangalli, il numero uno di Sea Pietro Modiano e l’amministratore delegato di Aerexpo Giuseppe Bonomi, mentre è atteso il sindaco di Milano Giuseppe Sala.

«Ci sono nodi e peduncoli da sciogliere – spiega Rocca – che richiedono piccoli investimenti mirati, che hanno effetto di moltiplicatore» mentre, dal punto di vista delle connessioni internazionali, Milano deve fare i conti con un indice di connettività che, «fatto 100 quello di Londra, è salito dal 26,9 del 2013 al 32,7 nel 2015». Dunque servono «più tratte e destinazioni sia europee sia internazionali per gli aeroporti milanesi». Secondo Rocca infatti, «nonostante il via libera della Commissione Europea al decreto su Linate scalo europeo e Malpensa scalo intercontinentale, purtroppo nell’ultimo anno non sono stati fatti passi in avanti verso l’integrazione aeroportuale di Malpensa, Linate e Orio al Serio, necessaria per coordinare lo sviluppo del traffico passeggeri e merci».

Sulla stessa linea anche il presidente di Sea, Pietro Modiano. «Abbiamo evitato l’isolamento di Milano dal resto del mondo, ma ora occorre incrementare le rotte internazionali per fare in modo che il milione e mezzo di turisti intercontinentali che arriva in città dopo essere stata a Parigi, Francoforte e Monaco faccia il contrario, ossia vada là dopo essere stata a Milano» ha sottolineato ieri alla Mobility Conference Exhibition di Assolombarda. «Tra il 2016 e il 2017 – ha aggiunto – Malpensa sta crescendo dell’11,6%, contro una media nazionale del 5,1%. La sfida di incrementare le rotte e non essere una strozzatura ma una calamita è quella del nostro piano quinquennale ma Monaco ha 10 milioni di transiti e noi zero, Malpensa è come Monaco senza Lufthansa, come Parigi senza Air France e come Fiumicino senza Alitalia». Il problema è «garantire alle compagnie aeree un indice di riempimento del 70% di nuovi voli, ma servono nuove tratte e non basta dire che la Lombardia ha un Pil in crescita dell’1,5% l’anno». «Bisogna avere chiaro – conclude – che quando si fa promozione dell’Italia e della Lombardia all’estero i soldi sono ben spesi se si fa almeno una rotta aerea in più».