Metano e Gpl, Varese maglia nera

La Prealpina - 26/09/2017

Il metano dà una mano anche ad abbattere i costi del carburante e a respirare aria più pulita. In tal senso la Lombardia è la regione che, tra il 2010 e il 2016 ha visto la maggiore crescita di distributori di gas naturale compresso e liquefatto. Sul territorio lombardo si registrano infatti un aumento degli impianti di distribuzione del metano, passati dai 135 a inizio 2013 alle attuali 179 unità, con una crescita del 36,2% della disponibilità di questo carburante negli ultimi cinque anni, e l’aumento degli impianti di Gpl da 384 a inizio 2013 agli attuali 450 (+17%). All’interno di questo sviluppo volto a una maggiore sostenibilità della mobilità, Varese è fanalino di coda. Sui 179 distributori di metano presenti sul territorio regionale, soltanto 1, e cioè lo 0,5% si trova nel Varesotto. Lo dice un’indagine del Centro studi Promotor, specializzato in auto, motori e carburanti. Per la provincia prealpina si tratta di un dato al ribasso impressionante visto che, solitamente, dietro a Milano, il Varesotto se la gioca in classifica con Brescia e Bergamo, mentre stavolta è fanalino di coda, dietro a tutte le altre province. Nonostante l’assenza varesina, grazie all’incremento dell’uso dei veicoli a metano, lo scorso anno in regione si sono risparmiati 164 milioni di euro per l’acquisto di carburante (benzina e gasolio) e si è ridotta di 127mila tonnellate l’anidride carbonica nell’aria. Con un risparmio economico di 44 milioni di euro per l’acquisto di altri carburanti e una riduzione delle emissioni di CO2 di 34mila tonnellate, Brescia è la provincia lombarda più virtuosa nell’utilizzo del metano nel campo dell’autotrazione, seguita da Milano con una riduzione della spesa per il carburante di 40 milioni di euro e 31 mila tonnellate di inquinanti in meno nell’aria. Segue ancora Bergamo, i cui cittadini hanno ridotto i costi di 26 milioni e respirato 20 mila tonnellate in meno di anidride carbonica. E Varese? Il risparmio è di soli 4,5 milioni di euro e di 3.600 tonnellate. D’altronde: perché comprare un’auto a metano se per fare il pieno si deve cercare l’ago in un pagliaio?