Fosse un matrimonio, saremmo alla fase del consenso. Dopo l’intesa con i sindacati siglata al Ministero per lo sviluppo economico lo scorso 27 giugno, ieri Qatar Airways e Meridiana hanno raggiunto l’accordo, da perfezionarsi entro l’autunno, previa soddisfazione di alcune condizioni. Ciò consentirà alla compagnia del Golfo di detenere il 49 per cento delle azioni di Meridiana, secondo quanto previsto dalla normativa europea. L’annuncio è arrivato ieri pomeriggio attraverso un comunicato stampa in cui Qatar Airways ha reso noto «di aver sottoscritto un accordo di conferimento e patto parasociale con Alisarda, holding di Meridiana». L’accordo prevede che il colosso arabo acquisti indirettamente il 49 per cento del pacchetto azionario, «soggetto all’ottemperanza di specifiche condizioni, alle quali è subordinato il perfezionamento dell’operazione, previsto per l’inizio di ottobre».
Il Gruppo Meridiana (composto da Meridiana Fly e dalla gallaratese Air Italy) è a oggi la seconda compagnia aerea italiana per numero di passeggeri trasportati. La sua crisi parte da lontano: la prima procedura di mobilità risale addirittura al febbraio 2011 e coinvolse 845 dipendenti, diventati 1.637 a settembre 2014, quando i quattro anni di cassa integrazione erano ormai vicini alla scadenza. Due anni di battaglie sindacali, l’intervento del governo, gli incentivi all’esodo, ma soprattutto l’operazione Qatar ha consentito di far scendere gli esuberi fino agli attuali 396, di cui circa 150 basati a Malpensa. Una drastica riduzione degli stipendi, ormai fuori mercato rispetto agli standard attuali, è la seconda condizione posta dagli arabi di Doha per investire su Meridiana, salvandola così da un destino che sembrava già scritto. Insieme ai cugini Emirates ed Etihad, Qatar Airways è oggi una delle compagnie internazionali più blasonate. Nei suoi diciannove anni di attività ha avuto una fortissima espansione, tanto da possedere oggi una flotta di 188 aeromobili che volano su oltre 150 destinazioni nel mondo. «Qatar Airways – ha commentato l’ad Akbar al Baker – continua a espandere le proprie opportunità di business in tutto il mondo». Soddisfazione è stata espressa ieri anche dal governo attraverso le parole del viceministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova: «Questo accordo pone finalmente le condizioni per il rilancio della compagnia, un radicale cambio di prospettiva che consente di guardare di nuovo al futuro».