Meno affari senza la Russia Varese perde 100 milioni

La Provincia Varese - 29/03/2016

Embargo alla Russia, la denuncia del governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni: «Danni colossali all’economia lombarda». La Cgia di Mestre stima una perdita di 1,18 miliardi di euro a causa delle sanzioni economiche contro Putin. Solo Varese potrebbe aver perso più di 100 milioni. «Danni colossali per il folle embargo alla Russia, #Renzisveglia». Lo ha ricordato ieri, dal suo profilo Twitter, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, allegando l’articolo pubblicato su Libero, dal titolo “Embargo alla Russia, Perdiamo un miliardo e Renzi sta a guardare”, in cui viene riportato l’allarme lanciato sabato dallo stesso governatore rispetto ai dati diffusi dalla Cgia di Mestre. Dal 2014, anno delle sanzioni comminate dalla Ue alla Russia, con il conseguente embargo e blocco delle esportazioni, il Made in Italy ha perso 3,6 miliardi di euro. La Lombardia risulta la regione più penalizzata, con 1,18 miliardi di perdita. Macchinari, abbigliamento, autoveicoli e calzature i settori più colpiti. Un appello, quello del governatore, che difficilmente potrà sortire effetti, lo sa per primo lo stesso Maroni: «Non mi faccio illusioni, nonostante le cifre mostrino la follia di una decisione presa da un Europa in mano a tedeschi e francesi, che hanno interessi economici per mantenere le sanzioni, e avallata dal nostro governo che non ha detto una parola per difendere l’economia italiana e lombarda». Regione Lombardia sta provando a bypassare le sanzioni grazie ad accordi stipulati direttamente con le regioni della Federazione Russa, ma non basta: «È un peccato, alla luce dell’attuazione del Financial Times alla Lombardia, prima regione europea per capacità di attrarre investimenti». La Russia è un Paese esportatore significativo per la nostra provincia. Gli ultimi dati della Camera di Commercio di Varese mettono la Russia nella top ten dei Paesi di sbocco per le merci delle nostre imprese, con oltre 128 milioni di euro di esportazioni nel periodo gennaio-settembre 2015, l’1,69% dell’intero export del sistema Varese. Più di Paesi come Giappone, Brasile e India, e tra i Paesi del “Brics” solo la Cina accoglie maggiori flussi di merci provenienti dalla provincia di Varese. Ma se rispetto allo stesso periodo del 2014 il calo è stato del 13,65%, il dato più allarmante riguarda il raffronto con l’export complessivo del 2013, ultimo anno pre-sanzioni: Varese aveva venduto in Russia 392 milioni di euro di merci. A fine 2015, non si arriverà alla metà. È vero, oltre all’embargo ha pesato la svalutazione del rublo, che ha reso alcuni prodotti più difficili da piazzare, ma è plausibile che un centinaio di milioni, di quel miliardo e 180 di perdite, sia ricchezza in meno per VarImmagine3