Mattone in ripresa dopo otto anni

La Prealpina - 20/07/2016

Dopo 8 anni di recessione, deboli segnali di ripresa sull’immobiliare, non solo sul residenziale ma anche per le imprese, anche se le prospettive restano incerte. Pesa, per il settore, un possibile effetto-Brexit. Lo ha accertato l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare curato da Nomisma.

Sul versante dei mutui, Nomisma prevede per il secondo semestre 2016 «una limitata revisione al ribasso delle erogazioni per poi riprendere il percorso di espansione nel 2017-2018». Sul versante immobiliare al dettaglio, i segnali più eclatanti provengono dalle compravendite di abitazioni: +3,6% nel 2014, +6,5% nel 2015. I primi tre mesi del 2016 hanno visto una crescita generalizzata di tutti i comparti, con un aumento del +17,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nello specifico +20,6% per il settore residenziale e +14,5% per quello commerciale, mentre il terziario presenta un debole +1,3%. A livello complessivo, il finanziamento erogato alle famiglie per acquisto di abitazioni ha raggiunto nel 2015 i 41,2 miliardi contro i 24,1 del 2014. La crescita delle erogazioni ha presentato un’accentuazione nel quarto trimestre con un volume erogato di oltre 13 miliardi. Il tasso di crescita delle erogazioni ha raggiunto il 70,6% nel 2015, per poi ridursi sol nel primo trimestre del 2016, collocandosi nell’ordine del 55%. Alla luce dei risultati dell’ultima rilevazione, sono 852 mila le famiglie che vogliono acquistare un’abitazione, di cui 395mila alla ricerca di un mutuo, con una proiezione in termini di finanziamenti di poco inferiore ai 47 miliardi di euro.

L’Osservatorio ha accertato anche che sono oltre 53 mila le famiglie intenzionate nei prossimi 12 mesi ad accendere un mutuo per la ristrutturazione dell’abitazione principale, mentre sono oltre 1,8 milioni le famiglie che non escludono di attivarsi in futuro. Intanto proseguono le iniziative per favorire l’accesso al credito per le imprese di costruzione, le agevolazioni all’acquisto delle abitazioni di cantieri esistenti, la condivisione strutturata di conoscenze, la riqualificazione dei centri urbani. Sono questi i quattro punti portanti dell’accordo firmato di recente dall’Ance e Intesa SanPaolo per sostenere il settore immobiliare. L’accordo mette a disposizione delle imprese di costruzione e delle famiglie 20 miliardi di euro in finanziamenti a medio-lungo termine, utilizzabili entro il 2017.

L’intesa, spiega una nota congiunta, prevede anche l’estensione del progetto “Casa insieme”, con cui Intesa Sanpaolo ha aiutato le imprese di costruzione a liquidare l’invenduto attraverso una serie di iniziative di co-marketing e di agevolazioni finanziarie. Solo lo scorso anno, sono stati erogati oltre 10 miliardi di euro di mutui alle famiglie, con una crescita che continua anche nel corso del 2016 testimoniata da una quota di mercato del 30,2% misurata al primo trimestre.