La Lombardia, prima regione del paese per numero di macchine utensili e sistemi di produzione installati, con quasi il 30% del totale del parco macchine italiano, ha reagito alla crisi in modo più energico rispetto al resto del paese. Nonostante ciò, l’età media del parco macchine installato è cresciuta, rispetto al 2005, di oltre 2 anni, a 12 anni e 8 mesi, segnando il peggior risultato di sempre.
Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati relativi all’area della Lombardia proposti dalla ricerca “Il parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria italiana”, indagine effettuata con cadenza decennale e giunta alla sua quinta edizione. Realizzatada Ucimu, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, con il contributo di Ministero dello Sviluppo Economico e Ice, la ricerca è stata illustrata, nella sede di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza.
Sono 305.520 le macchine utensili installate nelle imprese censite dall’indagine. Nel 2005 (anno della precedente rilevazione) erano oltre 340.000 le macchine presenti nelle circa 3.000 imprese considerate. Il campione risulta ridotto rispetto all’edizione precedente a causa del ridimensionamento che la crisi ha imposto all’industria manifatturiera nazionale. Il 75% del totale delle imprese censite presenta almeno una macchina utensile. Condotto su un campione rappresentativo di oltre 2.500 imprese (con più di 20 addetti), lo studio fornisce il quadro su: età media, grado di automazione/integrazione, composizione e distribuzione del parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria del paese, al 31 dicembre 2014.
«Ciò che appare allarmante – ha commentato il presidente di Ucimu, Luigi Galdabini (nella foto) – è che in Lombardia, da sempre tra i distretti più innovativi d’Europa, un terzo del parco macchine di produzione abbia oltre vent’anni. A peggiorare il quadro è poi il fatto che , nell’ultimo decennio, si sia dimezzata la quota di macchine con una età inferiore ai cinque anni».
Le unità produttive censite sono pari al 16,1% dell’universo delle imprese del settore e al 22,9% degli addetti impiegati.
«Questi fattori mettono a dura prova la competitività del sistema industriale lombardo – continua Galdabini – e italiano, che rischia inesorabilmente di arretrare ancora perchè, nel frattempo, le industrie dei paesi emergenti si stanno dotando di sistemi e tecnologie di ultima generazione».