Il 2016 per il settore turistico nella terra dei laghi? È stato un bicchiere mezzo pieno, come mezze piene sono state le stanze degli hotel: non si può parlare di ripresa bruciante ma nemmeno di crisi nera. A sottolinearlo, con un misto di soddisfazione e prudenza, è Frederick Venturi, presidente di Federalberghi Varese dallo scorso settembre: «Non possiamo certo dire che gli alberghi hanno fatto segnare il tutto esaurito, ma non è andata male – premette l’imprenditore di Cardano al Campo, 38 anni, a capo dell’associazione di categoria che raggruppa circa 120 strutture -. Resta poi il problema delle tariffe: possono anche arrivare tanti turisti, ma se i prezzi calano del 20-30 per cento, crolla la redditività per le imprese. Per fortuna, comunque, assistiamo al mercato di Malpensa in netta controtendenza. Il recupero c’è, anche se molto più lento rispetto al passato: i nuovi turisti in arrivo con Ryanair e easyJet forse non lasceranno sul territorio quello che vedevamo con Alitalia ai tempi dell’hub intercontinentale quando i passeggeri erano molti di più ovviamente, ma l’indotto è comunque positivo».
E qui s’inserisce la discussione sul ruolo dell’ex compagnia di bandiera, che dopo aver salutato la brughiera come sua base nel 2008, ha appena dato un altro duro colpo annunciando l’addio del volo Malpensa-Roma dal primo febbraio.
«Dovremmo essere contenti nel vedere che contiamo sempre meno, paradossalmente – prosegue Venturi -. Almeno saremo sicuri di andare verso il libero mercato e altri potenziali investitori potrebbero farsi avanti. Anzi, il mio augurio per il 2017 è che anche le istituzioni facciano in modo che non ci sia un ulteriore regalo ad Alitalia, una compagnia il cui progetto industriale ormai non sta più in piedi. Facciamo in modo che ci siano spazi liberi e subentrino altri nomi capaci di far crescere il nostro aeroporto».
Il Varesotto dimostra di saper reagire nonostante vecchi e nuovi addii: nei giorni delle feste natalizie, tuttavia, è calato il turismo legato al business per la chiusura delle attività locali fino al lunedì prossimo. E anche molte strutture sui laghi hanno chiuso per Natale: «Questa per tutti noi è bassa stagione – conferma il numero uno degli albergatori -, mentre è molto più importante la primavera».
Con il cambio di calendario, è tempo di bilanci e prospettive: «Nei mesi settembre-ottobre 2016 abbiamo avuto un calo rispetto al 2015 ma per il paragone con Expo nel periodo di maggior afflusso.
Nel resto dei mesi, invece, l’andamento è stato superiore e questo aumento dei volumi ci dà fiducia nel futuro. Certo, dal 2007 a oggi il fatturato degli alberghi della zona si è dimezzato ed è impossibile recuperare quanto si è perso prima, ma dobbiamo lavorare tutti insieme sugli elementi positivi. La presenza della Varese Sport Commission è preziosa: è importante spingere sugli eventi sportivi, soprattutto su quelli di più giorni, capaci di richiamare non solo le squadre ma i sostenitori. Questo filone lascia molto sul territorio, anche grazie al fatto che tutti i soggetti coinvolti siedono attorno allo stesso tavolo: è la prima volta che si riesce a riunire tutti gli enti in un unico organismo. Anche per questo mondo, comunque, è essenziale poter contare su un aeroporto sempre più internaziona