Malpensa-Linate, guerra finita

La Prealpina - 04/05/2018

Il “17” ha portato fortuna a Malpensa e a Sea. Sì, perché il bilancio 2017 della società di gestione aeroportuale, illustrato ieri dal presidente Pietro Modiano in occasione dell’inaugurazione della nuova facciata del city airport di Linate, rappresenta «l’avvio di una nuova fase di vita di Sea, se non di una nuova Sea». Si volta pagina rispetto all’epoca dei «residui del dehubbing» o delle «sanzioni sull’handling», quando «c’era un problema di futuro» ricorda Modiano.

Quella è «una storia finita nel 2017»: chiuso con un più 14% di passeggeri e un più 7% di movimenti a Malpensa, con un aumento di 339 frequenze, di cui 34 intercontinentali, per 24 destinazioni in più.

«Numeri che tutti insieme rappresentano la svolta – annuncia il presidente Sea – per Malpensa inizia una storia nuova».

Se i numeri chiudono la pagina del post-dehubbing di Alitalia, ( 22 milioni di passeggeri del 2017, di cui «quasi sei milioni di intercontinentali», riportano ai numeri del 2007, quando ancora l’ex compagnia di bandiera contribuiva con i suoi 7,5 milioni di transiti), è una storia in cui il vecchio refrain del dualismo con Linate fa parte del passato.

«È finita la storia che Linate mangia Malpensa e che Malpensa non cresce se Linate non chiude» ammette Modiano dal palco della festa per l’inaugurazione del restyling della facciata del city airport milanese, davanti al sindaco Giuseppe Sala. Una storia di rinascita, quella di Malpensa, che «ha coinciso con la rinascita di Milano come punto di attrazione nel mondo – sottolinea Modiano – anche Milano sarebbe cresciuta meno se fosse rimasta quella strozzatura» dei “vecchi” scali di Malpensa e Linate.

«Nel 2017 si è dimostrato che convivono e che Malpensa è tornata al rango che le spettava». Che è quello di aeroporto intercontinentale. Ripensato non più come hub ma come scalo point-to-point, Malpensa è oggi «probabilmente tra i primi cinque aeroporti» tecnicamente non hub d’Europa. E la “pendenza” dei grafici che attestano la risalita dei numeri Sea non si ferma: stando ai dati del primo quadrimestre («ancora crescita a due cifre per Malpensa»), il sistema aeroportuale milanese nel 2018 potrà sfondare il record dei 33 milioni di passeggeri.

Non solo, è da verificare il contributo della nuova Air Italy, la ex Meridiana che ha scelto lo scalo della brughiera come proprio hub: «Da qui al 2022 ci aspettiamo che porti alcuni milioni di passeggeri, non sostitutivi di altri – afferma Modiano – un contributo molto importante alla crescita di Malpensa». Ai numeri in crescita degli scali vanno di pari passo quelli dei conti di Sea, che registrano una sfilza di segni “più”. I ricavi della gestione: 697,7 milioni, più 6,8%. L’Ebitda (il margine operativo lordo normalizzato): 243 milioni, più 10,1%. L’utile netto del gruppo: 84,1 milioni, più 24,4% al netto delle poste non ricorrenti. La posizione finanziaria netta: 508,9 milioni, per un miglioramento di oltre 20 milioni. Esultano anche gli azionisti, che si vedranno distribuito un dividendo di 70,3 milioni di euro. «È una crescita di qualità, perché investiamo, un centinaio di milioni all’anno, e nel contempo riduciamo il debito – sintetizza il numero uno di Sea – questa svolta verso un sistema aeroportuale che cresce è sostenuta da una forza finanziaria che Sea difende, correlata a buoni risultati economici. È cresciuto anche il margine per passeggero, il che è positivo». Per Malpensa e Linate è davvero un’altra storia.

E ora il nuovo city airport

 

Ecco la nuova facciata di Linate. «L’abbiamo rifatta dopo il decollo di Malpensa. Altrimenti avremmo dato un brutto segnale». Parola del presidente Sea Pietro Modiano, che ha scelto il giorno dell’inaugurazione del primo step del restyling del city airport per dichiarare ufficialmente la fine del dualismo Linate-Malpensa. «Oggi inizia il nuovo capitolo della storia di Linate – annuncia Modiano – entro il 2020 consegneremo alla città un city airport completamente nuovo, per rispondere alle esigenze dei nostri passeggeri e a quelle della città». Un investimento da 8,3 milioni di euro, di cui tre per la nuova facciata, firmata dall’architetto Pierluigi Cerri: più luminosa grazie ad una vetrata di 780 lastre e alla nuova pensilina. «Prima Linate era bella vista dalla pista, con le colonne di Aldo Rossi in marmo di Candoglia e l’hangar che è un monumento di archeologia industriale, ma brutta venendo dalla città – racconta il presidente Modiano – ora è una zona di luce e di bianco, un pezzo della nuova Milano che arriva al traguardo». Nel 2019, non si sanno ancora le date precise, lo scalo dovrà chiudere per tre mesi per il nuovo step dei lavori di restyling: Modiano auspica che per quel momento sarà «potenziata l’accessibilità a Malpensa, con l’ambizione di un collegamento migliore rispetto ad oggi». Il sogno è «un treno con una frequenza “shuttle”, ogni quarto d’ora, da almeno una stazione di Milano, Centrale o Cadorna». Per il 2021 è attesa invece la metropolitana a Linate: «In 14 minuti a San Babila – promette il sindaco Sala – non accade in nessuna città al mondo».

 

Con Sacbo niente quadra

«Un deal Sea-Sacbo avrebbe molto senso, ma a oggi non abbiamo ancora trovato una quadra sulle valutazioni economiche delle due società». Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, interpellato sull’operazione di integrazione tra la società che gestisce gli aeroporti milanesi (Sea) e quella che gestisce l’aeroporto di Bergamo Orio al Serio (Sacbo).

Per quanto riguarda i due scali milanesi, «Malpensa ha spazi per crescere mentre Linate sta consolidando. Tra i due scali non vedo grandi discontinuità», sostiene Sala.

Intanto ieri l’assemblea degli azionisti di Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto di Orio al Serio, ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2017, varato dal consiglio di amministrazione.

L’assemblea ha preso atto dell’andamento positivo del gruppo, che registra la quota massima annua di ricavi e un utile netto superiore a 13 milioni di euro, in linea con l’esercizio precedente. L’attività svolta dal gruppo ha generato ricavi per 138,44 milioni, in crescita di 13,27 milioni rispetto all’esercizio precedente (+ 10,6%).

 

Alitalia pesa sul bilancio per 25 milioni

Destino di Alitalia, Sea fa da spettatore. Ma nel frattempo accantona 25,2 milioni di euro di svalutazione crediti nei confronti dell’ex compagnia di bandiera. Un “peso” sul bilancio 2017 della società di gestione aeroportuale imposto «dalla prudenza e dal codice civile», come spiega il presidente di Sea Pietro Modiano, che però è stato assorbito nei conti del Gruppo. «Non li diamo per persi completamente, qualcosa arriverà» ammette Modiano a proposito dei 25 milioni di Alitalia. Sul destino del vettore, il presidente di Sea ricorre ad un diplomatico distacco: «L’auspicio è che Alitalia esca più forte da questa vicenda, con Lufthansa o altre soluzioni – dichiara Pietro Modiano – noi siamo compiaciuti del fatto che i pagamenti siano regolari e che aumentino i movimenti di Alitalia a Linate. Teniamo incrociate le dita». Il destino dell’ex compagnia di bandiera però incide fino ad un certo punto sul futuro di Sea, perché se è vero che «Alitalia per Linate è di gran lunga il primo vettore, e siamo legati al suo destino», è altrettanto certo che «una eventuale riduzione del traffico a Linate sarebbe riassorbita in fretta», dato che «a Linate, scalo molto prezioso e attrattivo per gli altri vettori, c’è la coda per riempire gli slot». Modiano ammette comunque che «il ridimensionamento del vettore principale» del city airport «avrebbe un effetto che vorremmo evitare di vedere».