Territorio e aeroporto, la relazione c’è e non potrebbe essere diversamente. Non è soltanto una questione fisica, di presenze che abitano gomito a gomito, una sull’altra. Sono gli effetti a determinare il rapporto tra i due, effetti definiti moltiplicativi dal Centro Studi CeRST della Liuc di Castellanza, chiamato da Sea a studiare l’impatto economico e occupazionale di Malpensa sul territorio. Si tratta del piano di sviluppo di Malpensa visto sotto la lente dell’impatto occupazionale da qui al 2030, quando i passeggeri dovrebbero attestarsi intorno ai 32milioni in un anno e i posti di lavoro diventare 28mila, secondo le stime più prudenti, o quasi 32 mila nel caso di uno scenario estremamente favorevole. Obiettivo 30 milioni Ogni milione di passeggeri dà luogo a mille posti di lavoro: «Una regola meccanica basata su calcoli statistici – annota il presidente Sea Pietro Modiano – Se arriveremo a 30 milioni di passeggeri avremo creato 14mila posti di lavoro». Ad oggi la situazione, fotografata dallo studio commissionato a Massimiliano Serati, professore alla Liuc e direttore del CeRST, parla di 1.500 dipendenti Sea e 16.000 occupati direttamente in aeroporto (tra cui il 30,6% è personale di compagnie aeree; il 26,3 % handling, spedizioni e servizi; 12,8 % enti di Stato; 9,5 % Sea e il 7,1% servizi commerciali). Nel complesso quasi 24 mila occupati, indotto compreso. Tra gli occupati diretti, dentro il sedime, il 44% risiede in provincia di Varese e il 16,4 % nei Comuni del Cuv; il 27 % è distribuito in altre province lombarde, il 5,8 % è della provincia di Novara e il 21,9 % da altre sedi extra Lombardia (fermo restando il 71,3 % lombardo). «Rapporto ricostruito» E il futuro? «Questo territorio non può crescere senza l’aeroporto e l’aeroporto non può crescere senza il territorio» ha chiuso, ieri mattina, il professor Serati davanti ai sindaci della zona e ai segretari delle organizzazioni sindacali (grande assente la Fit Cisl). «Uno dei problemi di Malpensa è sempre stato il rapporto col territorio, averlo ricostruito è positivo», la premessa di Antonio Albrizio (Uil). Il presidente Sea parla di una programmazione della crescita «realistica», con scelte «sostenibili e pragmatiche», senza la terza pista ma con un’occupazione destinata a crescere grazie al + 2% del traffico aereo europeo del + 2% all’anno «con Malpensa destinata a far meglio». I primi tre mesi del 2016 offrono un +5% con quasi 4 milioni di clienti. «Il 2014 è già stato l’anno della riscossa con il record di utili Sea» rimarca Modiano. Dunque i posti di lavoro aumenteranno. «Quali professionalità occorreranno, come saranno reclutate e come governare, insieme, questo processo», è il tema messo sul piatto dal sindaco di Somma Stefano Bellaria. Da inserire nell’agenda di un tavolo comune