Rallenta ma non si ferma l’onda lunga della ripresa di Malpensa. I dati ufficiali di Assaeroporti, resi noti nei giorni scorsi, mostrano infatti che ad aprile sono transitati dallo scalo varesino 1.541.787 passeggeri, pari a un incremento dello 0,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Male Linate, che perde il 4,1, mentre Bergamo, ancora una volta, si dimostra il primatista lombardo con un balzo in avanti dell’1,4. Malpensa è in perfetta sintonia con l’andamento nazionale che per il quarto mese dell’anno fa registrare un leggero passo in avanti, pari allo 0,2.
Sono invece i dati progressivi a mostrare l’ottimo momento di salute di Malpensa, trainata dal consolidamento del redditizio traffico intercontinentale unito al boom delle low cost. Il primo quadrimestre del 2016, infatti, si è chiuso con 5.535.580 passeggeri, pari al 3,4 in termini percentuali. Nel periodo gennaio-aprile guadagna soltanto l’1 il city airport di Milano, mentre Orio al Serio fa il primo della classe con un aumento dei viaggiatori pari al 6,9 per cento.
Percentuali di queste proporzioni Malpensa le fa invece registrare nel cargo, settore in cui è player incontrastato con la gestione di oltre il 50 per cento di tutte le merci che viaggiano via cielo in Italia. Ad aprile la Cargo city di Lonate ha movimentato 46.730 tonnellate di “colli”, pari a un crescita del 6,2 per cento. Praticamente identica la percentuale del dato progressivo (6,3), con 169.098 tonnellate di merci dall’inizio dell’anno.
Sono numeri positivi che si inseriscono all’interno di un anno in cui si prevedono profitti record per le compagnie aeree mondiali. I dati diffusi in occasione del General meeting Iata in corso a Dublino in questi giorni mostrano infatti che il settore aviation, dopo aver chiuso un 2015 con utili a 35,3 miliardi di dollari, raggiungerà i 39,4 quest’anno. Sarà il Nord America (Canada e Stati Uniti) ancora una volta a trainare il settore con una fetta complessiva degli utili pari a 21,9 miliardi di dollari, mentre l’Europa genererà 7,5 miliardi di profitti a fronte dei 7,1 del 2015. Molto simile l’apporto asiatico, stimato in 7,8 miliardi di dollari. Le compagnie africane dovrebbe invece registrare perdite complessive per 500 milioni di dollari. Secondo la Iata, l’Associazione internazionale del trasporto aereo, il miglioramento si deve all’effetto del ribasso dei prezzi del carburante che continua a compensare il rallentamento della domanda dei passeggeri. Per quest’anno si stima che la crescita della domanda rallenterà al 6,2% rispetto al 7,4% del 2015. Si tratta comunque di percentuali considerevoli che mantengono il trend in crescita, con con un 2016 che vedrà un totale di 3,78 miliardi di biglietti venduti nel mondo. In Europa, nel primo trimestre dell’anno (dati Aci Europe) il traffico passeggeri è infatti cresciuto in media del 7,8 per cento, nonostante l’impatto degli attacchi terroristici a Parigi e Bruxelles.