Busto Arsizio promuova il nuovo Piano territoriale regionale di Malpensa.
Lo chiede con forza Gigi Farioli, supportato anche da Partito Democratico e Progetto in Comune.
«L’aeroporto – scandisce Farioli – costituisce un elemento imprescindibile e strategico per lo sviluppo
economico e sociale del Paese». E Busto non può disinteressarsene: tanto più che, ricorda l’ex sindaco, «Malpensa è figlia della lungimirante iniziativa dei nostri antenati, che ebbero la visionaria idea dell’Aeroporto“Città di Busto Arsizio”».
Per il capogruppo di “Popolo, Riforme e Libertà”, lo scalo della brughiera continua a rappresentare
un fondamentale volano di sviluppo e crescita per il territorio. Busto Arsizio può tornare a essere protagonista di questa partita, attivandosi con Regione Lombardia e la Provincia di Varese nella realizzazione di un Piano territoriale regionale specifico per Malpensa. Strumento essenziale per garantire
«la promozione economica, sociale ed ambientale dell’area che si sviluppa attorno all’aeroporto».
La proposta di Farioli (condivisa anche da Maurizio Maggioni del Pd e Santo Cascio di “Progetto
in Comune”) parte da una premessa: «Gli importanti scenari, all’interno della più generale sfida di
competitività dell’intero paese nel contesto internazionale, possono costituire elemento essenziale
per lo sviluppo dell’in tera provincia e soprattutto dell’Alto Milanese».
In questo contesto territoriale, fa notare Farioli, «Busto Arsizio è realtà imprescindibile, già riconosciuta
ufficialmente nel 2005 dalla Comunità Europea come capofila del progetto di competitività europea “Hub Malpensa – Corridoio 5”, nell’ottica di un’azione sinergica con l’asse del Sempione e la Città metropolitana milanese».
Certo, da allora sono mutate molte condizioni, e Farioli ne è consapevole.
Tuttavia, «Malpensa resta un volano strategico di sviluppo, come confermato dalle scelte del governo e di Sea, anche nell’ambito delle fondamentali sfide del Pnrr, che propongono come obiettivi prioritari l’innovazione digitale, la formazione e la sostenibilità energetica e ambientale».
Per l’ex sindaco occorrerebbe «uscire dall’autoreferenziale gestione del masterplan che, per sua definizione e struttura, è innanzitutto funzionale al sedime aeroportuale e alla società di gestione (di cui peraltro il Comune di Busto è socio, pur assolutamente minoritario)», e pensare di mettere a punto
un nuovo piano che faccia tornare protagoniste le forze istituzionali, associative, economiche e sociali. Questo perché «non deve essere il territorio al servizio dell’aeroporto, ma viceversa».
Da qui la mozione con cui Farioli, Maggioni e Cascio (e i rispettivi gruppi) invitano il sindaco e la giunta
ad attivarsi con Regione Lombardia e la Provincia di Varese per promuovere il nuovo Piano territoriale d’area Malpensa, eventualmente delegandone la stesura alla Provincia di Varese (da sola o con la Città metropolitana di Milano)