MALPENSA A febbraio passeggeri in aumento del 70%

La Prealpina - 04/04/2023

Con i suoi 20.000 dipendenti l’aeroporto intercontinentale di Malpensa è l’azienda più grande della provincia di Varese e i dati di traffico appena pubblicati da Assaeroporti, Associazione italiana dei gestori aeroportuali, sono incoraggianti visti i benefici che una società florida e in crescita può apportare al territorio: il numero di passeggeri di febbraio di quest’anno è infatti aumentato del 70,5% rispetto allo
stesso mese del 2022 e si sta avvicinando ai dati registrati a febbraio del 2019 e del 2020, quando la pandemia era ancora una fantasia da film catastrofico.


Sono stati 1.624.443 i viaggiatori che sono arrivati e partiti dallo scalo della brughiera e il fatto che sempre più persone prendano aerei per venire qui e per andare in giro per l’Italia, per l’Europa e per il mondo, si trasforma in una ripresa economica che inizia a far uscire Sea, (la società che gestisce Malpensa e Linate), dalla crisi in cui l’emergenza sanitaria globale l’aveva fatta precipitare. E al netto delle ripercussioni che la guerra in Ucraina ha provocato e continua a provocare al traffico aereo, e della conseguente stangata inflitta dall’aumento dei costi energetici, il bilancio appena presentato
dalla società può far tirare un sospiro di sollievo: i ricavi della gestione, pari a 734,8 milioni di euro, hanno evidenziato un aumento del 126% rispetto al 2021.


Un sospiro di sollievo non solo per Malpensa, ma anche per tutte le realtà economiche al di fuori del sedime aeroportuale che questa “industria” alimenta sul territorio: dai proprietari dei parcheggi dove si lascia l’auto per partire per le vacanze agli albergatori degli hotel, dai fornitori di prodotti usati all’interno dello scalo ai Comuni, come quello di Ferno, che dalle multe per divieto di sosta in aerea 10 minuti del T1 ricava un’ingente somma di denaro ogni anno.


Insomma, se Malpensa sta bene anche il bacino territoriale, sia a livello locale sia considerando un sistema più ampio come quello lombardo e italiano. Basti pensare che le ricadute complessive sul territorio generate dal sistema aeroportuale milanese (Malpensa a Linate) sono quantificabili in circa 40 miliardi di euro, ai quali ha corrisposto l’attivazione di circa 239 mila posizioni lavorative. Inoltre, tra poco meno di un mese ci sarà l’assemblea ordinaria degli azionisti durante la quale ci sarà la destinazione degli utili tra i soci. Anche questo ha ripercussioni sul territorio perché, per esempio, il Comune di Busto Arsizio detiene una quota delle azioni del Gruppo Sea (0,06%) così come il Comune di Gallarate (0,04%) che riceveranno dei denari che investiranno in servizi e infrastrutture sul territorio.


Il socio maggioritario è il Comune di Milano con una quota pari al 54,81%, che si traduce in una ingente somma che userà probabilmente per migliorare la metropoli rifacendo, per esempio, strade e marciapiedi, ristrutturando edifici e creando infrastrutture; si può pensare che questi interventi non riguardino la nostra provincia, ma se Milano è più “bella” ed efficiente richiamerà sempre più turisti e uomini d’affari, che nella maggior parte dei casi atterreranno proprio a Malpensa. Così da innescare un ulteriore impatto positivo sia sociale sia economico anche sul nostro territorio in un circolo virtuoso.