Un ufficio riservato interamente ai membri della FIBA, una sala riunioni per il commissioner, una sala d’attesa e una stanza riservata all’antidoping, 64 metri di led in più rispetto a quelli disponibili, un tavolo per le statistiche preferibilmente a bordocampo, una tribuna stampa da 250 posti (rispetto ai 112 attuali) e una sala stampa con 50 postazioni. I criteri logistici imposti dalla FIBA cozzano contro l’attuale dislocazione interna del PalaWhirpool che, pur avendo migliorato la disponibilità degli spazi interni (vedi la nuova sala stampa intitolata a Giancarlo Gualco e l’hospitality rifatta nell’estate 2015), manca degli spazi extra-basket degli impianti di nuova generazione.
Varese farà comunque la sua offerta facendo presente quel che c’è (con qualche eventuale adeguamento interno degli spazi, senza ovviamente interventi in muratura) e quel che manca; la decisione della FIBA dipenderà pure dalla presenza di eventuali candidature alternative. Francoforte, con un’arena da 5.003 posti datata 1988 e un aeroporto in città, sembra poco attratta dai costi fissi per la candidatura, mentre pare interessata Chalon, che ha un impianto da 4.988 posti datato 2001. Ma la cittadina francese sul fiume Saone dista 140 chilometri dal più vicino aeroporto a Lione.
Fermo restando che Varese dovrà lavorare sulla fiducia in attesa dei risultati della squadra di Moretti…