«La Varese Sport Commission è un po’ un uovo di Colombo: nel campo sono anni che la nostra provincia è un’eccellenza».
Due chiacchiere con il delegato provinciale del Coni Marco Caccianiga servono a percepire tutto l’entusiasmo che gravita intorno all’avventura targata Camera di Commercio.
Come giudica i primi mesi di lavoro della Commissione, Caccianiga?
Parto dall’idea e dico che è stata una sorta di uovo di Colombo: mettere in piedi un’iniziativa che ponga lo sport al primo posto, da noi era quasi inevitabile.
Roba da chiedersi perché nessuno ci avesse pensato prima: a Varese siamo una sorta di centro sportivo a cielo aperto, le possibilità sono infinite.
E uno dei ruoli della Sport Commission sarà proprio quella di evitare pericolose sovrapposizioni tra i tanti eventi che si possono organizzare, valorizzando ciascuno di essi. I primi mesi sono stati ottimi, perché hanno gettato le basi di un lavoro che da qui in poi si riempirà di contenuti.
Quale sarà il suo ruolo all’interno del comitato di indirizzo?
In qualità di delegato provinciale del Coni ho l’incarico di fare da collante tra le federazioni e la stessa Sport Commission.
Come ha preso il Coni la nascita dell’iniziativa varesina, la prima del suo genere in Lombardia e la terza in Italia?
Abbiamo avuto l’approvazione totale del presidente regionale Oreste Perri, che è stato invitato alla presentazione avvenuta a Palazzo Lombardia e ha voluto capire da vicino il nostro progetto. E si è reso conto che non sarebbe stato come tanti altri, che nascono alla sera per morire alla mattina. La sua approvazione è passata anche dal presidente nazionale Giovanni Malagò, che ha espresso apprezzamento e ha chiesto di essere informato delle nostre iniziative.
Cosa servirà per far bene?
Tante proposte e i contatti giusti con le strutture ricettive. Alle imminenti Olimpiadi (e Paralimpiadi) di Rio De Janeiro ci rappresenteranno 11 atleti varesini. Un risultato importante per la provincia di Varese, anche in ottica Sport Commission. Il mio giudizio, non solo come delegato del Coni ma anche come uomo che si occupa di sport da sempre, è che numeri così importanti mi inorgogliscono ma non sono per nulla una sorpresa: conoscono le potenzialità, anche strutturali, di Varese. Insieme a Padova saremo la provincia che invierà più atleti in Brasile: ribadisco che siamo un centro sportivo a cielo aperto.
E questa eccellenza si deve alle capacità di tecnici, dirigenti e presidenti di federazioni, con gli sportivi veri e propri che rappresentano la punta dell’iceberg di movimenti in salute. D’altronde non è nemmeno un caso che l’Australia ci abbia scelto come sede delle sue attività sportive…. Parla, ovviamente, dell’Australian Institute of Sport di Gavirate… Per loro siamo un punto di riferimento a tutto tondo, non solo per il canottaggio: ci sono calcio, ciclismo, basket e tanti altri. Hanno riconosciuto la nostra competenza e professionalità.