Qualche giorno ancora e, poi, prenderà il via l’anno del gallo, il decimo animale nel ciclo dello zodiaco cinese. Sabato la comunità cinese lombarda (oltre 62 mila i residenti provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese, il 5,4% degli stranieri a livello regionale, ndr) festeggerà il Capodanno. Una festa che coinvolge ovviamente i numerosi imprenditori cinesi che vivono e lavorano in Lombardia.
A fine 2016 erano quasi 9.700 le imprese individuali con titolare cinese attive sul territorio lombardo su circa 49 mila attive in Italia. Una realtà in crescita, quella cinese a queste latitudini: non a caso è cresciuta del 4,5% in un anno. Prima – così almeno a leggere un’elaborazione Camera di Commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2016 e 2015 relativa ai titolari di impresa individuale attiva – è Milano (e città metropolitana) con 5.272 imprese individuali “made in China”, il 54,4% regionale e 10,9% italiano.
Quanto agli imprenditori cinesi della provincia di Varese (a proposito i cinesi residenti nel Varesotto sono 3150, ndr), risultano aver aperto 535 attività, il 5,5% sul totale regionale. Le imprese individuali cinesi attive in Lombardia sono concentrate principalmente in tre settori: il commercio – tra ingrosso e dettaglio 2.616 imprese -; i servizi di alloggio e ristorazione (2.462); e le attività manifatturiere (2.439). Ristoranti e bar cinesi si concentrano a Milano, che da sola conta oltre il 54% delle attività del settore in regione (1.338 piccole imprese su 2.462). Il commercio è la prima attività degli imprenditori cinesi a Milano; la ristorazione a Bergamo (29,2%), Cremona (41,9%), Lecco (35,5%), Lodi (43,8%), Pavia (37,3%), Sondrio (33,3%) e Varese (27,1%); il manifatturiero a Brescia (32,6%) e Mantova (66,4%); e i servizi alla persona a Como (34,2%).