«Trend sostanzialmente piatto». Chi si aspettava che le esportazioni lombarde fossero in ripresa, dopo aver letto gli ultimi report statistici di UnionCamere Lombardia, non può che essere rimasto deluso. Piaccia o no, nel 2016 il valore delle esportazioni lombarde continua ad oscillare tra i 26 e i 29 miliardi di Euro, mostrando un trend sostanzialmente piatto.
Il dato del terzo trimestre si posiziona sull’estremo inferiore di questo intervallo – 26,8 miliardi di euro -, registrando una variazione nulla rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche l’export italiano presenta oscillazioni simili, ma il trend è positivo (+1,0% la variazione tendenziale). A un livello territoriale più dettagliato, cinque province lombarde su 12 registrano un incremento tendenziale particolarmente intenso: Lodi (+9,5%), Mantova (+4,5%), Bergamo (+3,6%), Monza e Brianza (+2,9%) e Milano (+2,8%); mentre Varese registra una contrazione significativa: -14,1%.
Sono stazionarie le esportazioni lombarde dirette verso i paesi dell’Unione Europea, mentre crescono leggermente i flussi verso il resto del mondo (+0,1%). Il risultato positivo per i Paesi Extra-UE è determinato dal sensibile incremento dell’Asia orientale (+10,5%) e dalla svolta positiva dei Paesi europei esterni all’Unione (+1,2%) e dell’America settentrionale (+0,8%).
Sul fronte delle importazioni si registra ancora un segno negativo per la Lombardia: nel terzo trimestre il valore ammonta a 26,9 miliardi di euro, con una variazione del -1,6% su base annua. Dopo il recupero che aveva caratterizzato il 2015, il 2016 ha registrato un nuovo calo nei valori importati, sebbene su livelli che si mantengono superiori a quelli del biennio 2013-2014.