L’omaggio silenzioso nel Salone Campiotti

La Prealpina - 16/05/2016

Una giornata molto intensa e carica di emozioni, quella vissuta in onore di Renato Scapolan, con un’attenzione particolare al suo lato pubblico, ma senza dimenticare gli affetti e la dimensione più familiare: una giornata iniziata con la Camera ardente nel salone Campiotti della Camera di commercio, nel cuore della città. Un ambiente che tante volte ha ospitato convegni, dibattiti e persino presidenti della Repubblica (Giorgio Napolitano nel 2011). L’ultimo incontro, sabato scorso, doveva essere quello con il ministro delle riforme Maria Elena Boschi. Una giornata che il presidente attendeva con ansia per portare all’attenzione del governo i temi cari al territorio: poi l’improvvisa scomparsa e l’annullamento del summit. Ieri la sede di piazza Monte Grappa ha visto la presenza di tanti rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e amici saliti al primo piano per una preghiera, un pensiero davanti alla bara circondata dai celebri affreschi del Montanari. Fuori, il libro dei ricordi e delle firme, vicino alle foto di un Renato Scapolan sorridente, con quello sguardo arguto e luminoso che tutti conoscevano. Poco meno di duecento persone hanno colto questa opportunità di saluto raccolto, prima di partecipare nel pomeriggio ai funerali in San Vittore. Quattro ore circa per fermarsi in raccoglimento, rivolgere un pensiero silenzioso. Attorno al feretro, i familiari e i dipendenti della Camera di commercio che per tutta la mattina hanno vegliato fuori e dentro il salone. Un omaggio costante e lento, davanti alle sculture di Frattini e alle corone di fiori donate dal Comune e dalle altre istituzioni. Si sono visti sindaci, imprenditori, esponenti delle associazioni: gli stessi volti che poi hanno affollato la basilica cittadina. La Camera è rimasta aperta fino al primo pomeriggio, in un giorno finalmente graziato dal cielo, con qualche sprazzo di sole. Una luce particolare illuminava la targa dorata posta fuori dal salone: nell’elenco, i 23 presidenti dell’ente che si sono succeduti per rappresentare le istanze delle imprese e del mondo che lavora. Una lunga carrellata che termina con l’ultimo nome: quello di Renato Scapolan, eletto l’11 ottobre del 2012. E mancato troppo presto.