Lettera: «La chiusura delle strade non aiuta il commercio»

La Provincia Varese - 07/03/2017

Gent. mo Sig. Sindaco,
Notizie di stampa riportano
l’intenzione di questa amministrazione
di voler procedere alla
riqualificazione della Via
Robbioni e alla susseguente
chiusura al traffico veicolare
della stessa.
In qualità di titolare di attività
artigianale/commerciale
sito al n° civico 20 della via
stessa mi permetto di esprimere
le seguenti osservazioni: è
apprezzabile lo sforzo della
Giunta di voler rendere più vivibile
una via che risulta degradata,
anche se è lecito chiedersi
se sia compito del Comune
finanziare attività private.
Personalmente penso che
l’ente pubblico debba favorire
l’insediamento di attività che
portino ad un incremento della
presenza di consumatori all’interno
del centro storico in modo
che ogni soggetto presente
possa mantenere un sano
equilibrio economico che gli
permetta di proseguire nella
sua attività. Ciò è permesso
dalla raggiungibilità delle attività
commerciali, l’esperienza
delle vie Rossini e Donizetti dovrebbe
insegnare che se i negozi
non sono raggiungibili in auto
perdono fatturato e quando
si spezza l’equilibrio il negozio
chiude. Non è la chiusura delle
strade che porta un maggior
afflusso nei negozi esistenti,
ma anzi allontana i potenziali
utenti che vengono dirottati altrove.
Dopotutto anche la via
Montenapoleone a Milano non
è chiusa al traffico. Mi si dice
che altre attività possono subentrare
, e se analizziamo il
seguito vediamo che le attività
che hanno aperto successivamente
o non hanno retto a lungo
o sono tenute aperte solo e
unicamente per produrre perdite…
(…) Non vedo alcuna logica
razionale nel voler aiutare
alcune attività ad insediarsi e
nel contempo costringere
esercizi storicamente presenti
a trasferirsi (con tutto ciò che
comporta) o peggio a chiudere.
Tutto questo porta ad un impoverimento
della città, in termini
economici , commerciali e
anche in termini sociali privando
gli utenti di riferimenti ,
nella complessità del vivere
moderno, che lo rendono un
posto in cui val la pena vivere o
da cui allontanarsi quanto prima
possibile. È chiaro che questo
mio pensiero è condiviso
anche da tutti gli esercenti facenti
parti della zona e da i nostri
affezionati clienti all’uopo
interpellati. n