“Caro candidato ti scrivo”. Anzi “Ti propongo”. Quattro quesiti ai sei candidati sindaci: per una Varese che guardi oltre al 2020. Legambiente Varese scende in campo e, a meno di un mese dalle elezioni comunali, pone quattro domande ai sei candidati sindaco. Si tratta «di quesiti – spiegano dall’associazione ambientalista – su questioni simboliche, capaci però di delineare la prospettiva dei sei possibili sindaci per il futuro della città». Già perché se Varese è conosciuta nel mondo come la “Città Giardino” e la presenza di parchi, colline e luoghi verdi, compreso il gioiello del Sacro Monte e del Campo dei Fiori, ne fanno una città a vocazione verde, i problemi non mancano. Dall’inquinamento a una mobilità non ancora propriamente sostenibile, al lago di Varese perennemente inquinato e non balneabili, le criticità da affrontare non mancano. Eccome. Ecco quindi i quattro temi indicati da Legambiente su cui gli attivisti del “cigno verde” contano si possa intervenire. Primo: abolire il traffico di attraversamento di piazza Monte Grappa per migliorare la qualità della vita e dell’aria in centro. Secondo: realizzare altre aree pedonali o di moderazione del traffico nei vari rioni della città, da Bizzozero a Masnago, da Biumo a Casbeno. Terzo: fare del decoro urbano e della bellezza la bussola dell’azione amministrativa. Quarto: fare un censimento preciso dei terreni incolti e abbandonati, valorizzare gli spazi di natura e l’agricoltura urbana.
Infine la richiesta: “Caro candidato sindaco, sei disposto a valutare la fattibilità di questi provvedimenti? E come intendi procedere per realizzarli?”. Lo chiede un’associazione la cui «visione – affermano da Legambiente – sulla qualità della vita e su come migliorarla è testimoniata dalla nostra attività in questi anni. Le risposte, man mano che arriveranno, verranno pubblicate sul nostro blog, e rimarremo a disposizione del nuovo sindaco per dare il nostro contributo sulle migliori scelte per la Varese che guarda oltre il 2020”. Fra le quattro proposte di Legambiente, la più ambiziosa riguarda la chiusura al traffico di piazza Monte Grappa che rappresenterebbe un’autentica rivoluzione della viabilità e, soprattutto, una rivoluzione nel concetto di spostarsi in città dove l’auto privata è nettamente al primo posto.