L’autofficina è abusiva. Tutto sotto sequestro

Prealpina.it - 05/08/2016

La società risultava chiusa da sei anni: sanzione da 5mila euro

La società risultava cancellata dal registro delle imprese della Camera di Commercio da oltre sei anni, quindi di fatto l’attività era «completamente abusiva». Per questo motivo gli agenti della polizia locale di Varese hanno posto sequestro un’autofficina di via Jamoretti. A mettere i vigili sulla pista giusta è stato un cittadino, insospettito da alcune “anomalie” nell’attività. L’intervento è scattato una settimana fa, ma soltanto ora è trapelata la notizia. Gli agenti guidati dal comandante Emiliano Bezzon hanno compiuto una verifica amministrativa all’interno dell’attività. In base a quanto ricostruito dagli uffici di via Sempione, l’accesso ai locali dell’autofficina era possibile attraverso uno scivolo posto al piano inferiore rispetto alla strada: il garage per la riparazione dei veicoli occupava una superficie di circa 80 metri quadri.

All’interno, c’era tutto l’occorrente per riparare i veicoli: gli agenti hanno rilevato infatti la presenza di due ponti elevatori e di diverse attrezzature. Anzi, proprio al momento della verifica c’erano due autovetture in riparazione e altrettanti meccanici al lavoro, ossia il titolare e un collaboratore.

A questo punto sono scattati ulteriori accertamenti: gli agenti – sempre stando a quanto riferito dal Comando – hanno scoperto che la società era stata cancellata dal mese di febbraio 2010 dal registro delle imprese della Camera di commercio, e l’attività di autoriparazione risultava essere dunque abusiva. «Nessuna autorizzazione, nessuna ricevuta fiscale, nessun controllo dal punto di vista ambientale, nessuna garanzia per gli utenti», spiegano dagli uffici, sottolineando quindi la gravità della situazione dal punto di vista fiscale ma anche della sicurezza.

Al titolare è stata dunque contestata una violazione amministrativa per oltre 5mila euro. E tutte le attrezzature presenti nell’officina sono state posto sotto sequestro: si tratta di due sollevatori, un carrello porta utensili, un trapano verticale, un sollevamotori, un’apparecchiatura per la bilanciatura della ruote, un compressore, un banco da lavoro con vari utensili, una pressa, una saldatrice, un cric idraulico e vari utensili manuali. Insomma, l’officina era fornita di tutto punto. Peccato, appunto, che mancassero tutte le autorizzazioni necessarie a svolgere l’attività.