Più che presentare un bilancio, il presidente Ascom ha preferito traghettare i suoi soci (commercianti di Busto e Valle Olona) verso un appello ai candidati sindaco, «affinché sappiano incidere sulle dinamiche economiche e le scelte strategiche del nostro territorio», proprio ricordando «l’importanza dei negozi di vicinato, che sono 1.200 in ambito cittadino e 750 in quello valligiano». Ecco allora che Romeo Mazzucchelli, da anni alla guida dell’associazione, traccia in assemblea delle richieste chiare e concrete perché «se è vero che la ripresa è iniziata, è anche vero che viaggia a ritmi più contenuti del previsto». Tant’è che «il settore sta ancora pesantemente soffrendo e sicuramente necessita di maggiore attenzione e sostegno».
Ecco allora le istanze che, per sua voce, arrivano alla politica impegnata nelle elezioni. La prima riguarda la difesa del ruolo del Distretto del commercio (anche del gemello del Medio Olona), «protagonista di un lavoro di integrazione eccellente e con cui bisogna continuare a collaborare».
Il presidente non dimentica che l’universo commerciale vive in prima linea i problemi di insicurezza: «Occorre presidiare il territorio per evitare che si formino zone di degrado che comportino danno alle attività». E, in questo senso, «riteniamo utile la riqualificazione urbanistica, partendo da una veloce conclusione del progetto di piazza Vittorio Emanuele e definendo un futuro per l’ex Borri, senza dimenticare l’area delle Nord». Questo per esaminare i grandi casi, «ma il Comune deve fare pressione e facilitare l’ammodernamento di alcuni edifici fatiscenti in centro, concentrandosi sulle vie storiche che vivono situazioni critiche». Da parte di Mazzucchelli non manca la stoccata rispetto al nuovo supermarket nel comparto del Borri: «Appare a volte troppo semplicistico il recupero di aree industriali dismesse attraverso la creazione e l’apertura di medie e grandi strutture di vendita che contribuiscono a snaturare lo storico tessuto urbano e commerciale».
Ovviamente non si dimentica l’aspetto delle imposte. Perché le piccole imprese, oltre a «facilitazioni per l’accesso al credito», è «indispensabile attuare una politica di riduzione della tassazione locale. In particolare la Tari, per talune categorie, ha determinato aggravi molto consistenti sui bilanci aziendali». Se a questo si aggiungessero più posteggi in centro a prezzi calmierati, l’aiuto sarebbe enorme. E allora, in vista del voto, il presidente Ascom prova a chiederlo.