Dal Disaronno al gin: quello inglese adesso passa da Saronno grazie all’accordo annunciato ieri mattina dalla Illva di via Archimede, dove c’è lo stabilimento del celebre amaretto. La società saronnese, già attiva anche nel comparto dei vini, ha infatti siglato un accordo con “Quintessential brands”, realtà internazionale che commercializza “spirits” in più di cinquanta Paesi del mondo e che adesso ha affidato al gruppo Illva Saronno la distribuzione esclusiva sul mercato italiano di gin pluripremiati, che rientrano nel top assoluto per questo tipo di prodotti.
«Già da questo mese i consumatori italiani possono assaporare il gusto unico di Greenall’s, Greenall’s Wild Berry, Bloom, Opihr e Thomas Dakin, che sono i nuovi gin premium che sono ispirati alla natura – viene rilevato in una nota della Illva – In particolare, il Greenall’s è un London Dry Gin, caratterizzato da un sapore particolarmente bilanciato, che contiene anche il ginepro selvatico della Toscana. Il Wild Berry come dice il nome porta i sapori tipici delle more; il Bloom quella dei profumi dei giardini inglesi; l’Opihr quelli delle spezie; e il Darkin vanta una ricetta segreta che risale addirittura al 1761».
La Illva Saronno dell’amministratore delegato Augusto Reina, che è anche il patron della Caronnese calcio recente vincitrice dei playoff di serie D, continua dunque a guardare con interesse ai rapporti di partnership con il nord Europa e in particolare alle isole britanniche. Alla fine dell’anno scorso aveva siglato un accordo con la Walsh wihiskey distillery dell’Irlanda per portare in Italia e nel mondo tramite i propri canali di distribuzione “The irishman” raddoppiandone i volumi di vendita per arrivare a 12 milioni di casse. E per diventare anche produttore di whisky, prevedendo investimenti per 25 milioni di euro, da destinare alla costruzione ex novo di una distilleria in Irlanda lungo le sponde del fiume Barrow, nella tenuta del diciottesimo secolo di Royal Oak, nella contea di Carlow. L’avvio della produzione è prevista quest’anno, consentirà di ottenere 650mila casse annue per circa otto milioni di bottiglie, creando sul posto una settantina di nuovi posti di lavoro. Anche se il prodotto di punta rimane ovviamente il Disaronno, che l’anno scorso aveva tra l’altro vinto la medaglia d’oro alla prestigiosa “San Francisco world spirits competition”.