L’abbraccio nella sua Camera

La Prealpina - 09/05/2016

Un abbraccio collettivo: il primo per mostrare l’affetto di un’intera comunità nel luogo che da anni lo vedeva impegnato nella difesa delle imprese e del territorio, prima come consigliere, poi come numero uno. Le porte della Camera di commercio ieri sera si sono aperte in via eccezionale di domenica per la celebrazione del rosario in suffragio diRenato Scapolan, il presidente dell’ente mancato sabato scorso improvvisamente per un infarto all’età di 58 anni. Molti colleghi, imprenditori e amici hanno riempito il salone Campiotti stringendosi alla moglie Silvana e al figlio Luca, in attesa dei funerali che potranno svolgersi solo fra qualche giorno, dopo l’esame autoptico stabilito per accertare le cause del decesso avvenuto nella casa di Tradate (sono stati i familiari a trovare il corpo senza vita). Con tutta probabilità anche la camera ardente sarà allestita nel palazzo di piazza Monte Grappa e i funerali saranno celebrati nella basilica di San Vittore del capoluogo. Oltre al segretario della Camera Mauro Temperelli, ieri sera c’erano tutti i componenti dell’organismo che rappresenta le sessantamila aziende dell’industria, dell’artigianato, dell’agricoltura e del commercio. Un momento solenne e mesto, officiato da don Giampaolo Ermoli, che però ha anche permesso di manifestare l’affetto e la riconoscenza verso il presidente, in carica da ottobre 2012 dopo una vita dedicata al mondo del lavoro e della rappresentanza.

A pregare per lui e per i suoi cari, c’erano tutti i vertici delle associazioni di categoria, la giunta camerale, i dipendenti, tanti artigiani che hanno condiviso l’esperienza professionale, oltre ai parlamentari Paolo Rossi e Maria Chiara Gadda. Un silenzioso omaggio all’uomo, all’imprenditore, al dirigente pubblico: e quell’abbraccio composto ma forte ai familiari, chiamati al dolore più grande ma anche a gestire in continuità l’azienda di famiglia, la vetreria di Tradate dove Scapolan trascorreva molte ore della giornata. Animo forte e schietto, si era fatto amare anche per la sua sincerità, le idee chiare che manifestava per il bene del tessuto produttivo locale ma anche per il territorio a 360 gradi. Anche perché non aveva mai smesso di fare l’imprenditore nella sua Ve-Va: accanto alla moglie, si occupava ogni giorno della gestione aziendale, in particolare del lato tecnico, vestendo i panni del titolare che si sporcava le mani e macinava chilometri sul suo furgoncino. Innumerevoli, poi, le sue iniziative per le imprese, non solo di quelle artigiane che sentiva sue, ma dell’intero spaccato economico fatto di grandi nomi e piccole realtà. Di industrie di livello internazionale e di piccole botteghe da difendere in nome del made in Italy e del made in Varese andando a farsi sentire in Regione o a Roma. Vicepresidente di Unioncamere nazionale, in ottobre Scapolan era diventato anche consigliere dell’associazione delle Camere di Commercio Italiane all’estero.

E poi il territorio, quel territorio di cui era profondamente innamorato, come oggi ricordano quanti l’hanno conosciuto e apprezzato in questi anni. Fra le ultime creature tenute a battesimo, quella “Varese sport commission” lanciata per catturare visitatori sul suolo varesino grazie al ruolo di richiamo delle diverse discipline, dal canottaggi al golf. Tante idee, tanti progetti, che continueranno anche grazie alla tenacia di un presidente mancato troppo presto.