La Svizzera ruba lavoratori?«Urgente alzare gli stipendi nelle nostre zone di confine»

La Prealpina - 15/09/2017

Alzare gli stipendi nel Luinese e nelle zone di confine per scongiurare la fuga di cervelli e braccia nella vicina Svizzera, Eldorado imbattibile a una manciata di chilometri per l’assegno mensile doppio o triplo. La proposta di legge arriva da Confartigianato Varese ed è stata raccolta ieri mattina nel corso di un’audizione della Commissione Attività produttive del Consiglio regionale della Lombardia. Si chiede dunque un regime fiscale speciale per chi lavora in Italia ma a ridosso del Canton Ticino, in modo da contenere gli effetti del cosiddetto dumping salariale e contrastare la concorrenza elvetica. Al punto due c’è poi l’attivazione, insieme alle istituzioni locali, di scuole di mestiere ad alta specializzazione tecnologica al servizio del territorio. Terza richiesta, diminuire la burocrazia. Il dossier è stato consegnato alla Commissione dal presidente di Confartigianato Varese Davide Galli, dal direttore generale Mauro Colombo e da una delegazione di aziende del Luinese che da tempo chiedono di avere un sostegno per assicurare la produzione.

La seduta è stata trasmessa in streaming dal sito regionale ed è stata seguita anche dalla sede dell’associazione di viale Milano mentre i dirigenti erano proprio a Milano: accanto a loro, anche il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo che ha condiviso la richiesta, garantendo un sostegno diretto nell’ambito dei poteri della Regione, quello cioè di proporre leggi al Parlamento. «La competenza è nazionale ma noi faremo la nostra parte – ha detto Cattaneo a conclusione dei lavori della Commissione presieduta da Pietro Foroni (Lega Nord) -. Vogliamo occuparci del tema in modo concreto, ora servono i fatti: partirà quindi una proposta di legge per garantire dei benefici fiscali ai lavoratori (non quindi alle aziende) perché possano avere salari più alti per evitare il passaggio sempre più frequente in Svizzera».

È ancora presto per capire come si concretizzerà questo percorso, ma la linea è tracciata: la delegazione guidata dal presidente Davide Galli era stata invitata dopo una visita ad alcune aziende da parte del presidente del Consiglio. Si tratta del progetto “ImpresAperta”, un’iniziativa promossa da Confartigianato Varese con l’obiettivo di sperimentare una nuova forma di dialogo, confronto e reciproca conoscenza tra aziende e istituzioni.

Nel corso dell’audizione sono state presentate le criticità e le proposte emerse in occasione delle visite aziendali organizzate la scorsa primavera in particolare alla Ratti Luino srl di Cassano Valcuvia. La volontà di assumere i giovani c’è ma questi ultimi continuano a sognare lo stipendio svizzero. Ora la proposta diventa concreta: «Una giornata come questa è un esempio di buona politica – ha detto Galli -. Inizia un percorso impegnativo per risolvere i problemi del Luinese che sarà progetto pilota. Ribadiamo poi l’importanza della formazione di alto livello e la necessità di combattere la pesantezza della burocrazia».