«La sera prima l’ultima telefonata Insieme abbiamo costruito tanto»

La Provincia Varese - 08/05/2016

Ci siamo sentiti per telefono venerdì sera verso le 19.30 per parlare di Camera di Commercio e di questioni organizzative». Ha la voce rotta dalla commozione Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato nazionale, nel ricordare l’amico e collaboratore Renato Scapolan, scomparso improvvisamente ieri mattina per un grave malore. «Sarebbe dovuto venire a Roma nei prossimi giorni e mi ha detto che sarebbe venuto a trovarmi – prosegue Merletti – L’ho trovato come sempre combattivo e propositivo; gli ho detto che quel giorno non ci sarei stato ma di venire ugualmente in associazione». Renato Scapolan era prima di tutto una brava persona, prima ancora che un ottimo imprenditore, dirigente di associazione di categoria e un lungimirante presidente della Camera di Commercio. «Non possono che parlarne bene, non so davvero trovare le parole – sottolinea Merletti – Insieme abbiamo rimesso in pista Confartigianato Varese con anche il segretario Bergamaschi, un’altra persona venuta a mancare troppo presto». «Di difficoltà ne abbiamo affrontate parecchie insieme, ma ce l’abbiamo fatta nonostante lo sconforto che a volte ci prendeva». Scapolan è sempre stato legatissimo a Confartigianato. «Una delle sue migliori doti, che è davvero una merce rara ai nostri giorni, era quella sua capacità di fare sintesi in generale e di saper coniugare il suo ruolo tecnico con quello politico» prosegue il leader di Confartigianato. Lo scomparso presidente dell’ente camerale varesino non era un uomo solo al comando, al contrario teneva molto al gioco di squadra, sia come dirigente che come imprenditore. «All’inizio non credeva nell’avventura in Camera di Commercio – conclude Merletti – Con Confartigianato si confrontava continuamente; era anche un imprenditore coraggioso che investiva e aveva capito l’importanza dell’approccio verso l’esterno». «Quando andava all’estero non pensava mai solo a se stesso, ma portava lavoro a casa per tutti; era come tutti noi un po’ matto e ci mancherà molto»