Ben venga il ripensamento sul rincaro della “tassa sul volo”. Mauro Cerutti, sindaco di Ferno e presidente dell’Associazione nazionale comuni aeroportuali d’Italia (Ancai) non ne fa una questione di denaro che dovrebbe entrare nella casse dei Comuni. «L’incremento di 2,50 euro in vigore da gennaio 2016, che porta la tassa sul biglietto aereo a 9 euro, è fuori luogo – afferma Cerutti – Ai Comuni che stanno attorno a un aeroporto basterebbe avere anche soltanto 1 euro, ma averlo» aggiunge. Il grosso (5 euro) dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco che si paga all’acquisto di un biglietto aereo in Italia finisce nelle casse di Alitalia, a sostegno della cassa integrazione dei dipendenti e ai Comuni di sedime, che dovrebbero essere i veri destinatari di una tassa definita comunale (per ricompensarli dei servizi offerti agli aeroporti e dei disagi) rimangono invece le briciole (0,40 centesimi). «Eppure non ci vengono girate nemmeno quelle; abbiamo arretrati, dal 2005 ad oggi, che ammontano a 90 milioni di euro – ricorda Cerutti – Lo Stato non rispetta una sua legge. Per questo i sindaci dei Comuni di sedime, circa una ventina, hanno fatto causa al ministero delle Finanze per danno erariale